Due volte positivo al Covid, ma i suoi due percorsi sono stati completamente diversi. La prima volta Carmine Sanseverino, medico chirurgo del Moscati di Avellino, è rimasto contagiato dal covid in servizio, durante il primo lockdown. Seguirono i suoi 100 giorni di calvario, di cui 60 tra la vita e la morte nella rianimazione della palazzina Alpi dell’ospedale di Avellino. La seconda è recente ma per fortuna con il vaccino e la mutazione del virus il dottore Sanseverino, oltre i lievi sintomi, non ha sviluppato altri rischi. La doppia esperienza del dottor Carmine Sanseverino appare emblematica rispetto a come il virus sia mutato. Due anni dopo il medico si ammala ma non rischia la vita, a conferma dell’importanza del vaccino anti covid. Stavolta il contagio accertato lo scorso giovedì e l’attestata negativizzazione arrivata lunedì, grazie ad un test fatto in casa. Soli quattro giorni di malattia. Ma il medico resta isolato in attesa del tampone molecolare.
«Stavolta ho fatto subito la cura degli antivirali – racconta Sanseverino – perché avevo già avuto il virus con danno polmonare. Ma c’è da sottolineare l’importanza assoluta dello scudo vaccinale. Stavolta sono stato considerato un soggetto fragile e l’utilizzo degli antivirali mi ha aiutato molto, ottenendo l'efficacia sperata nella cura. Ma ancora una volta - spiega Sanseverino - ricordo a tutti l’importanza del vaccino. Ci sono ancora troppe persone non vaccinate, che devono subito provvedere a immunizzarsi». In Irpinia proprio in questi giorni i contagi sono in rapidissima risalita. Oltre mille in soli due giorni. Omicron 5 ha una trasmissibilità altissima. Ma l’impatto sulle persone sembra far sviluppare sintomi «Solo sintomi alle vie aeree superiori - racconta - naso chiuso e nient’altro. Credo che visto l’andamento dei contagi e il dilagare delle varianti la quarta dose di vaccino sia inevitabile. Io la farò consiglio a tutti di farlo per proteggere se stessi e i propri cari”.