Prima il tunnel e la pedonalizzazione del centro storico, poi la messa in funzione della metro leggera, a settembre. Questa la successione, a grandi linee, delle novità che riguarderanno la mobilità urbana ad Avellino nei prossimi mesi. Nel frattempo l'Air ha nominato un direttore di esercizio per la metro: si tratta di Luigi Di Mattia, ex direttore della Compagnia dei trasporti pubblici di Napoli. Dovrà occuparsi del coordinamento degli adempimenti necessari a mettere in funzione il sistema di trasporto a basso impatto, e della formazione degli autisti.
I lavori dovranno concludersi il 6 luglio e i bus saranno messi in circolazione entro il 31 luglio. Le scadenze sono inderogabili, pena il rientro dei finanziamenti europei, circa 20 milioni di euro. E dopo 20 anni sarebbe davvero una beffa troppo grande per la città di Avellino. Dal 1 agosto parte la fase di sperimentazione durante la quale si cercherà di mettere a punto il nuovo piano della mobilità.
Le corsie per i bus “leggeri” prenderanno lo spazio di centinaia di parcheggi, senza considerare che la metro dovrà convivere con il vecchio sistema dei bus di trasporto urbano. Un rebus quasi impossibile da sciogliere per l'amministrazione comunale se non si individuano nel breve termine nuove aree di parcheggio. Nel frattempo bisogna fare la manutenzione dei bus che sono in deposito da anni, per cui è stata stanziata una cifra che si aggira intorno ai 70mila euro.
Alla fine dei conti mettere in esercizio la metro leggera di Avellino costerà più di quanto potrebbe farci “rispaermiare” in termini di impatto ambientale. 20 milioni di euro per venti anni di lavoro, un sistema di trasporto già obsoleto, che costerà a chilometro 3 volte di più di quanto costa il trasporto su gomma, pali elettrici che spuntano dai balconi e centinaia di posti auto in meno. Un successo annunciato.