Papa Francesco incontra gli angeli della Protezione Civile. Un irpino in udienza

Papa Francesco dice: basta guerra, grazie a voi che aiutate chi arriva dall'Ucraina e soffre

papa francesco incontra gli angeli della protezione civile un irpino in udienza

"Grazie per quello che avete fatto e che continuate a fare nel silenzio. Il bene non fa rumore ma costruisce il mondo",

Avellino.  

Stamane nella sala Celentina del Vaticano Papa Francesco ha incontrato i referenti della Protezione Civile di tutta Italia. Una udienza che ha visto raccolti in Vaticano il capo della Portezione Civile Curcio e tanti referenti locali, tra cui l'irpino Amedeo Iacobacci. "Ho vissuto con i miei colleghi una emozione grande. Il Pontefice ci ha ringraziati per tutto quanto facciamo in favore della Popolazione, dei profughi in fuga dalla guerra, per l'assistenza fornita in questi due anni di covid. Mi batte forte il cuore nel pensare alle sue parole e a questo incontro che terrò per sempre nel mio cuore". Così Iacobacci racconta la giornata vissuta a Roma. 

Papa Francesco definisce "assurda" la guerra in Ucraina e chiede di salvaguardare il "diritto sacro" della pace. "Ogni guerra segna una resa nei confronti della capacità umana di proteggere. Una smentita di ciò che sta scritto nei solenni impegni delle Nazioni Unite. Perciò San Paolo VI, parlando all'Onu, proclamò: 'Mai più la guerra!'. Lo ripetiamo oggi davanti a ciò che accade in Ucraina, e proteggiamo il sogno di pace della gente, il sacro diritto dei popoli alla pace", ha detto il Papa nell'udienza alla Protezione civile che ha ringraziato per l'assistenza ai profughi "specialmente donne e bambini fuggiti da questa guerra assurda".

"Grazie per quello che avete fatto e che continuate a fare nel silenzio. Il bene non fa rumore ma costruisce il mondo", ha proseguito il Papa, ricordando "quanto bene avete fatto durante la recente pandemia, soprattutto nelle sue fasi più acute. Vi siete resi disponibili per aiutare le famiglie più fragili; avete svolto servizi di accompagnamento e sicurezza verso anziani e persone vulnerabili; avete assistito tanti che erano malati, poveri o soli a casa. Avete sostenuto la campagna di vaccinazione con competenza e gratuità attraverso l'azione di volontari". 

Il Pontefice ha anche sottolineato l'impegno per l'assistenza nei confronti dei profughi arrivati in Italia dall'Ucraina. Poi il Pontefice ha ricordato l'opera della Protezione civile per l'ambiente. "I cambiamenti climatici del nostro tempo hanno moltiplicato gli eventi atmosferici estremi, con conseguenze drammatiche per le popolazioni civili. L'impatto è catastrofico per persone che perdono la casa a motivo di esondazioni dei corsi d'acqua, di trombe d'aria, di dissesti idrogeologici. La terra grida! Quando forziamo la mano - ha sottolineato papa Francesco -, la natura mostra il suo volto crudele e l'uomo è schiacciato, costretto a gridare la sua paura. L'intervento della Protezione Civile è stato fondamentale anche in caso di terremoti, a testimonianza della vocazione a proteggere le persone colpite da simili tragedie. La protezione è segno di cura per il territorio che abitate: siete presidio per salvare vite umane e per promuovere le comunità. Siamo chiamati a proteggere il mondo e non a depredarlo".

Infine Bergoglio ha rilevato l'importanza della prevenzione: "Occorre formare le coscienze perché i beni comuni non siano abbandonati o vadano solo a vantaggio di pochi. E vigilare perché eventi avversi non scatenino disastri irreparabili sulla gente. In senso positivo, è importante educare alla bellezza, a custodire storie di vita e tradizioni, culture ed esperienze sociali. Facendo questo, voi diventate artigiani di speranza, quella virtù che è audace, sa guardare oltre la comodità personale, le piccole sicurezze e compensazioni che restringono l'orizzonte, per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa".