1° Maggio, domani anche l'Ugl davanti ai cancelli della ex Novolegno

Vassiliadis: "Gesto simbolico per esprimere solidarietà agli operai dimenticati"

1 maggio domani anche l ugl davanti ai cancelli della ex novolegno
Montefredane.  

L’Ugl Avellino, in occasione del 1° maggio, partecipara' al sit in organizzato dal sindaco di Montefredane, Ciro Aquino, a sostegno dei lavoratori della ex Novolegno, ad Arcella. L'appuntamento è per domani, primo maggio, dalle 11, davanti ai cancelli della fabbrica. Un gesto simbolico per esprimere solidarietà agli operai, gettati nel dimenticatoio dopo il licenziamento, e un momento di confronto dedicato a tutti i lavoratori e alle numerose vertenze irrisolte della provincia irpina.

Sarà presente all’appuntamento anche Costantinos Vassiliadis, segretario provinciale, insieme ad una delegazione dell'Ugl Avellino.

“Proprio l’Ugl, alcuni giorni fa, ha avuto modo di presentare il rapporto Censis dal titolo 'Tra nuove disuguaglianze e lavoro che cambia: quel che attende i lavoratori'. Il quadro emerso è davvero preoccupante. Gran parte dei lavoratori italiani, si legge, circa il 64 per cento non è soddisfatta del proprio lavoro, innanzitutto sul fronte salariale. Insomma – precisa Vassiliadis – due lavoratori su tre hanno una paga mensile che non gli consente di vivere degnamente visti anche gli esorbitanti aumenti legati ai beni di prima necessità, al caro bolletta. Ormai è divenuto tutto insostenibile".

“Nel periodo che va dal 2010 al 2020 – prosegue il sindacalista facendo riferimento ad un passaggio del rapporto Censis – le retribuzioni lorde, a differenza di altri Paesi avanzati, sono diminuite dell’8,3 per cento. Quindi parliamo ancora di salari bassi, sotto-occupazione, part-time, anche involontario, crescita esponenziale delle diseguaglianze fra gli stipendi dei dirigenti e quelli di operai ed impiegati e lavori a termine e precari, soprattutto tra i più giovani. Un colpo al cuore del mondo del lavoro. Un disagio che si ripercuote con profondità sull’intero sistema produttivo. Insomma – conclude il sindacalista – sarà un primo maggio di riflessione e davvero amaro”.