"Continuare sulla strada delle vasche di laminazione per il risanamento del fiume Sarno vuol dire promuovere una soluzione che non tiene conto delle esigenze del territorio". Così il primo cittadino di Montoro Mario Bianchino. "Per la Solofrana la questione prioritaria è il risanamento ambientale e la realizzazione delle vasche previste nell'ambito del progetto Grande Sarno non va di certo in questa direzione". Bianchino al contrario lancia la proposta della realizzazione di un parco fluviale che parta da Solofra e continui fino a Mercato San Severino passando per il territorio di Montoro. "La realizzazione del parco darebbe una risposta concreta alle istanze di riqualificazione ambientale. Su questo progetto si potrebbero quindi tranquillamente dirottare le risorse legate alla realizzazione delle vasche di laminazione". A Montoro è prevista la realizzazione di due vasche di laminazione. Una alla frazione Chiusa nelle vicinanze dell'area Pip. Una seconda è invece prevista alla frazione San Bartolomeo in un'area a ridosso del raccordo autostradale Salerno Avellino. Rispetto alla realizzazione di questi due invasi si è nel corso del tempo manifestata la contrarietà sia degli amministratori che dei cittadini. Uno dei maggiori timori è legato alle ricadute ambientali che la realizzazione delle due vasche. Timori che sono diventati più concreti dopo che i dati Arpac sui terreni interessati dall'esondazione dello scorso primo settembre avevano evidenziato la contaminazione da metalli pesanti. Emiddio Ventre presidente del Comitato "No Vasche", in quei giorni, aveva sottolineato come "quei dati sono la prova di quello che finirà nelle vasche di laminazione. Esondazione della Solofrana a Montoro del 1/09/2014. Terreni inquinati da cromo, ecc. che prima o poi arriva alle falde, quindi nella catena alimentare. Tutti complici di un disastro ambientale reato che sarà indescrivibile"
Giuseppe Aufiero