E’ ancora scontro per il Piano di Zona sociale. Dopo la richiesta di alcuni sindaci di volersi staccare dal comune capofila, il sindaco di Avellino Gianluca Festa, chiarisce: «Innanzitutto sorrido alle parole della consigliera regionale Fortini e provo anche un po’ di tenerezza nei suoi confronti - affema - dopo che per mesi vi ha assillato rispetto a potenziali problemi sulle procedure amministrative, poi ha detto per la gente diamo i soldi. Allora, ripristiniamo la verità: non c’è mai stato alcun problema amministrativo - sottolinea Festa - Per tre volte il Tar ha sospeso il commissariamento e dopo che è stata chiamata in causa la Prefettura e il Tar, a cui noi ci siamo rivolti, ha fissato l’udienza il 27 aprile, nella quale avremmo discusso dell’obbligo della regione per chiudere l’iter amministrativo o del commissariamento ad acta, perché io ho chiesto il commissariamento ad acta della regione Campania. Allora, improvvisamente la Fortini si è ricordata che c’era bisogno di fornire prestazioni. Non dicessero sciocchezze, non prendessero in giro, non tanto il sindaco, ma l’intera comunità - continua Festa - non c’è mai stato nessun problema vero, c’è stata una delusione politica e dopo sei mesi, esasperati, hanno dovuto cedere a quella che era la giustizia e la giustezza della vicenda».
Tornando invece alla scissione dei sindaci afferma: «Io ho chiesto al presidente di convocare l’assemblea perché Avellino non può subire i veti di qualche piccolo comune etero diretto da qualche consigliere regionale - tuona Festa - questa è la verità. Io non posso far pagare la mia comunità per colpe non nostre e per uno statuto nato male, proseguito peggio, un’azienda consortile che onestamente già quando è nata presentava grosse storture.
Noi siamo coloro i quali fanno una cortesia agli altri comuni. Avere il Comune capoluogo accanto è un valore aggiunto. Per noi, invece, avere alcuni comuni è un problema, perché noi abbiamo sempre offerto servizi fino a quando non c’è stata questa forma di piano di zona.
Noi vogliamo andare per la nostra strada senza queste zavorre. E ricordo alla Fortini - perché forse anche qualche lezione di Finanza e di bilancio deve farla - che i sette euro non possono essere spesi se non c’è l’approvazione di un bilancio, ma a lei sfugge questo aspetto perché giustamente non ha mai amministrato ma solo governato e queste cose non le conosce. I nostri sette euro non finanziano solo il comune di Avellino ma tutto l’ambito, quindi molti comuni senza questi tre euro, probabilmente perderanno il servizio».