Prosegue lo scontro sullo stadio “Partenio” e i canoni non versati dall'Us Avellino. E' arrivata solo una fumata nera dall'incontro delle scorse ore tra Amministrazione comunale e proprietà.
A rivelarlo il funzionario delegato del Comune Alfonso Mastantuoni durante la riunione della commissione Trasparenza presieduta da Ettore Iacovacci.
Sullo sfondo ci sono i due esposti annunciati da Iacovacci e Dino Preziosi.
Il primo contro il presidente della Idc, Giovanni D’Agostino, figlio del patron dell'Us, Angelo, per alcune dichiarazioni che non sono piaciute ai consiglieri di opposizione.
“Secondo D'Agostino jr. - dichiara Preziosi - i politici sono buoni solo a chiedere accrediti. Faccia i nomi. Io personalmente non vado allo stadio da tanti anni e quando l'ho fatto ho sempre pagato e ringraziato”.
Il Comune vanta almeno 300.000 euro di canoni e tributi per più di 700.000 euro ma la società contesta questi importi, chiedendo anche di scomputare da queste somme quelle impiegate per alcuni lavori in urgenza.
Al riguardo, è stato sentito l’ex presidente ai tempi di De Cesare, Claudio Mauriello, che ha chiarito come i canoni di Idc sarebbero tutti a carico dell’attuale società, che ne ha rilevato le quote, e che la vecchia proprietà non c’entra nulla.