Due morti nel giorno del ricordo delle vittime del covid in Irpinia. E quello che sta per concludersi è un altro giorno nero sul fronte dei contagi. 1063 quelli contabilizzati in tutta la provincia, 155 solo ad Avellino. Contagi a raffica a Serino, Mercogliano, Solofra. Solo per citare i comuni con più positivi accertati. E il direttore dell’istituto zoprofilattico di Portici, Antonio Limone, avverte “in Irpinia le varianti diffuse sono le stesse diffuse nel territorio campano, ovvero Omicron 1, un sottolignaggio di Omicron 1 (Ba.1.1) e Omicron 2”.
Secondo l’esperto i vaccini stanno funzionando. “La riprova sta nel fatto che nonostante il virus circoli diffusamente, la pressione sugli ospedali è calata moltissimo. Tranne che negli ultimi giorni, durante i quali c’è stato un aumento dei contagi e, di conseguenza, dei ricoveri. La vaccinazione sicuramente fornisce un livello di protezione valido nei confronti di una forma grave di malattia che richiede la ospedalizzazione”.
Dottore, i vaccini contro le varianti sono efficaci?
“Sono ancora in fase di sperimentazione. Diverse Istituzioni stanno lavorando alla messa a punto di un vaccino, in grado di stimolare la memoria immunologica, nei confronti di una proteina comune a tutte le varianti, che non muti sopratutto e pertanto più stabile rispetto alla Spike. Per questo motivo noi continuiamo a fare i sequenziamenti dei tamponi positivi”.
Secondo lei la quarta dose è necessaria?
“Sono d’accordo se supportata da evidenze scientifiche documentate della sua efficacia. Potrebbe essere necessaria in futuro.Ad oggi la quarta dose è prevista solo per determinate categorie quali, immunodepressi e fragili”.
Cosa prevede per il prossimo autunno?
“Non escludo un picco epidemico nei mesi più freddi dell’anno (dicembre-gennaio), ma essendo la popolazione protetta dalla campagna vaccinale di questi mesi, sono sicuro che si tratterà solo di un aumento dei casi, che richiederà un trattamento presso il proprio domicilio e non spero che assisteremo alla risalita dei ricoveri nei reparti ordinari o di terapia intensiva dei mesi scorsi”.
Stop alle disposizioni rigide del Governo, è d’accordo?
“Sono d’accordo, in linea di massima. Bisogna ripartire e non ha più senso procedere con le attività di tracciamento quando e se le terapie intensive sono vuote e la pressione ospedaliera è calata, ma occorre usare ugualmente prudenza ed evitare situazioni a rischio, quali assembramenti in luoghi chiusi senza mascherina o fare visita ad un familiare fragile, sapendo di avere mal di gola o sintomi riferibili a Covid 19. Bisogna convivere con Sars-Cov-2 così come già facciamo con l’influenza, raffreddore con la consapevolezza che un nostro comportamento imprudente, può mettere a rischio la salute di una persona a noi cara” .
Irpinia maglia nera? Molto spesso per contagi, perché?
“Ovviamente no. Il Covid è stato imparziale e, a turno, i vari territori, sono stati virtuosi o meno virtuosi in funzione di particolari situazioni epidemiologiche che si sono venute a creare, indipendenti da situazioni individuali singole. Ad eccezione del territorio di Ariano irpino che è stata la nostra Vo Euganeo, la zona rossa con il più alto tasso di contagi e mortalità. Giova ricordare che li l’istituto Zooprofilattico il Cotugno l’Asl di Avellino e tanti volontari hanno effettuato sotto il nostro coordinamento, la più importante azione di siero prevalenza che sia mai stata svolta in Europa , abbiamo prelevato il sangue a 13.444 persone in due giorni e all’epoca era veramente pionieristico studiare gli anticorpi come si sviluppassero rispetto alla malattia, abbiamo avuto importanti risultati che oggi ci hanno condotto verso l’isolamento di tre nuovi geni che costituiscono un risultato importante di studio rispetto alla ricerca. Perché, sia chiaro, il covid si lotta innanzitutto con la ricerca, solo così previeni la malattia e la tieni sotto controllo, studiandola.