La verità di Irpiniambiente sugli attacchi in consiglio comunale

In una lunga nota dell'azienda, l'altra versione su conti, sprechi e programmi

la verita di irpiniambiente sugli attacchi in consiglio comunale
Avellino.  

In questa lunga nota riportiamo la voce ufficiale di Irpiniambiente riguardo le critiche piovute sulla società per la raccolta rifiuti della provincia di Avellino. Ecco il testo:

Alle Illazioni strumentali rispondiamo con l’amore per l’ambiente e per la verità.
Le dichiarazioni degli ultimi giorni sul “conto e sui conti” di Irpiniambiente, offerte e riprese dagli organi di informazione, corrispondono, da parte di chi le ha proposte, ad un unico disegno strumentale volto a definire un'immagine falsa della società e della gestione economico, finanziaria ed operativa della stessa.
In via preliminare, considerato che tale analisi strumentale e destituita di ogni fondamento, costituisce elemento lesivo della reputazione personale del management nonché dell’immagine aziendale, è stato dato mandato ai legali della società di valutare e intraprendere ogni azione nei confronti di chi ha riferito elementi falsi relativi, nelle sedi di competenza.
Alle illazioni strumentali, Irpiniambiente intende fornire, o meglio ribadire, elementi di verità, che tra l’altro sono già ampiamente resi evidenti dalla società sia attraverso i mezzi di comunicazione istituzionale, sia attraverso il costante e proficuo rapporto con gli organi di informazione, ai quali Irpiniambiente non ha mai fatto mancare il proprio contributo in termini di confronto e trasferimento delle informazioni richieste.
Per amore della verità, dunque e dell’ambiente, Irpiniambiente intende fornire, in maniera didascalica, chiarimenti ed elementi per ristabilire il corretto flusso di informazioni relativa alla gestione societaria, prioritariamente come atto di trasparenza nei confronti dei cittadini dell’Irpinia.
DOTAZIONE VEICOLI AZIENDALI
Oltre al parco automezzi operativi, che può essere valutato da tutti nei bilanci regolarmente pubblicati sul sito internet si fa presente che la società allo stato ha nelle disponibilità una Jeep Compass 1.600 che viene utilizzata dall’Amministratore Unico per raggiungere gli impianti ed i comuni serviti, senza autista. Tale veicolo, il cui noleggio è in scadenza il prossimo 31 Marzo, è stato ereditato dalle precedenti gestioni.
Analogamente per quanto concerne la Kona 1.500 utilizzata dal Direttore generale per le funzioni aziendali.
A questi due veicoli si aggiunge una Lancia Lybra con “appena 400 mila chilometri” ed “poco più 10 anni di vita” attualmente nelle disponibilità dell’Impianto Stir, per la stretta operatività del personale (acquisto pezzi di ricambio ed altre commissioni).
Una Fiat Panda, invece, viene utilizzata da tutte le articolazioni degli uffici di Via Cannaviello, (ufficio operativo, ufficio segreteria, ufficio amministrativo, ufficio acquisti) non di rado con un calendario di utilizzo della stessa al fine di evitare sovrapposizioni o indisponibilità.
Altri 4 veicoli, 1 lancia Y10 e 3 Fiat Panda sono state assegnate ai responsabili delle sedi operative di Monteforte Irpino, San Martino Valle Caudina, Ariano Irpino e Teora.
COMPENSI MANAGEMENT
I compensi dell’Amministratore unico e del Direttore Generale della società sono regolarmente pubblicati sul sito istituzionale di Irpiniambiente nella sezione trasparenza.
Ad ogni buon conto, e per chi non è abituato a riferire informazioni ufficiali facilmente reperibili, ma privilegia argomentazioni strumentali, quanto incomplete e false, si offre, anche in questo caso, il quadro didascalico.
Il compenso dell’Amministratore Unico, dott. Antonio Russo, al netto delle imposte e dei contributi è pari a 3500 euro.
Il compenso netto per il Direttore Generale è di 4 mila euro, sempre al netto di imposte e tasse.
Compensi allineati ai funzionari della pubblica amministrazione, con in aggiunta le responsabilità, in capo alle figure manageriali di cui trattasi, proprie di una azienda con 650 dipendenti ed un fatturato annuo di 50 milioni di euro.
CONSULENZE
Anche per quanto riguarda le consulenze per l’anno 2021, regolarmente rese note nella sezione trasparenza del sito istituzionale della società, apprendiamo la diffusione di numeri e elementi falsi.
Nell’anno 2021 sono stati affidati 10 incarichi di consulenza, alcuni dei quali in prosecuzione di rapporti definiti già nel 2020, per la maggior parte di natura legale e di contenzioso ed altri di natura operativa.
Per il 2021 l’importo delle consulenze ammonta a circa 130 mila euro.
Nessuno dei consulenti è destinatario di doppio incarico.
DETERMINAZIONE COSTI TARI e CARENZE INFRASTRUTTURALI
In relazione alle accuse di lievitazione dei costi della Tari, come più volte e non da tempi recenti, la società ha evidenziato che la causa è da individuare nella carenza di impianti. Senza entrare nel merito di decisioni che competono ad altri, Irpiniambiente ha sollecitato ed evidenziato, a più riprese, la realizzazione degli impianti necessari alla chiusura del ciclo integrato dei rifiuti con autosufficienza territoriale.
A tal scopo, infatti, si evidenzia che la tariffa per il trasferimento della FUTS (frazione umida tritovagliata e stabilizzata)  dallo Stir di Avellino per la discarica di Savignano Irpino è pari a 20,42 euro a tonnellata, mentre per il trasferimento della stessa FUTS presso destinazioni diverse fuori regione, questa ammonta a 69,99 euro a tonnellata. Per una differenza di circa 3 milioni di euro tra lo smaltimento in discarica locale e la trasferenza fuori regione.
Analogamente per quanto concerne lo smaltimento della frazione umida presso impianti fuori regione, i costi sopportati da Irpiniambiente sono aggravati da un rincaro di 6 milioni di euro all’anno, per la trasferenza.
Per quanto concerne, invece i costi relativi alla chiusura ed all’attuale temporanea indisponibilità del centro di raccolta di Campo Genova, la società ha garantito e continua a garantire senza aggravio di spese per le casse comunali, il servizio di smaltimento di ingombranti e raee, che tra l’altro viene espletato in 48 ore, che trascorrono dalla prenotazione telefonica al ritiro presso l’utenza e dunque senza alcun contraccolpo sul servizio specifico..
Si sottolinea, inoltre, che la società, chiamata a redigere il progetto per la riapertura del centro di raccolta per Avellino, lo ha già inviato agli uffici comunali di competenza per l’approvazione ed ha sollecitato il necessario passaggio burocratico per l’esecutività dello stesso e la riapertura del centro, previ lavori di adeguamento.
RISANAMENTO FINANZIARIO E ASSETTO SOCIETARIO
Irpiniambiente, nel corso degli ultimi due anni, ed in particolare nel corso del 2021 ha messo in atto una serie di provvedimenti volti a risanare la propria posizione finanziaria, caratterizzata in passato da una forte debolezza di liquidità.
A ciò si è arrivati attraverso una lunga e costante azione di ricomposizione del credito vantato nei confronti dei comuni serviti (con i quali si è anche proceduto ad una regolarizzazione del rapporto contrattuale).
Dal bilancio del 2020, anche questo consultabile sul sito alla sezione trasparenza, si evince che la società era creditrice al 31/12/2020 nei confronti dei Comuni serviti per un importo pari a 54.473.000 con un debito di 41.830.000.
Alla data del 31/12/2021 tale credito risulta pari a 37.000.000, con una riduzione de dunque una remissione da parte dei comuni di oltre 17 milioni, mentre i debiti della società ammontano a 36.000.000.
Ciò ha determinato diverse positività:
·         Regolarizzazione del pagamento delle spettanze mensili ai dipendenti, rispetto ad un contesto di incertezza degli anni precedenti, talvolta sfociato in agitazioni ed astensione dal lavoro delle maestranze.
·         Riduzione del debito nei confronti dei fornitori
·         Maggiore tempestività di intervento per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti con particolare riguardo allo Stir, al fine di scongiurare interruzioni del servizio.
La società non è oggetto di nessun decreto ingiuntivo o istanza di fallimento ed il management, nell’ultimo anno, ha definito accordi transattivi con i creditori di lungo periodo, con dilazione e riduzione dei debiti contratti in precedenza, con riducendo così l’esposizione e garantendo una migliore gestione degli impegni.
Grazie al riallineamento finanziari, la società ha infine provveduto a ricomporre il contenzioso con la Regione Campania per i debiti pregressi maturati per lo smaltimento presso il termovalorizzatore di Acerra.
A differenza degli anni precedenti, inoltre, la società è ora nelle condizioni di onorare anche gli impegni finanziari relativi alle imposte ed alle tasse.
REGOLARIZZAZIONE CONTRATTUALE E ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI - SEDE
Nell’anno appena trascorso sono stati ridefiniti i rapporti contrattuali con i Comuni, con molti dei quali la società operava in funzione di una vecchia proroga del contratto di servizio risalente all’epoca della gestione consortile.
Nel giugno del 2021 la società ha definito contrattualmente il servizio con il Comune di Ariano Irpino, precedentemente svolto dai privati.
Con l’avvio del servizio da parte di Irpiniambiente la percentuale di raccolta differenziata nel secondo comune per popolazione ed il primo in assoluto per estensione territoriale della provincia di Avellino è passata dal 42% al 55% con l’obiettivo di raggiungere per il 2022 almeno il 65%.
Altro obiettivo non trascurabile è stata la composizione del contenzioso con il comune di Pratola Serra che ha permesso il riconoscimento del credito vantato dalla società nei confronti del Comune per oltre un milione di euro.
Altri contratti sono stati definiti con altri comuni, con l’obiettivo di una regolarizzazione del rapporto di servizio, così come sono state regolarizzate tutte le posizioni contrattuali con i fornitori di beni e servizi.
In quest’ottica, nel 2021 è stato definito il nuovo piano industriale, redatto dalla PWC, che rappresenta l’elemento strategico per una gestione con criteri moderni ed efficienti della società, anche evidenziando che il precedente ed unico piano industriale era stato redatto nella fase costitutiva di Irpiniambiente, avvenuta oltre un decennio fa.
La società, inoltre, si è resa protagonista di una proposta per l’ammodernamento dell’impianto STIR di Pianodardine e alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti, in linea con le misure del PNRR.
Per quanto concerne l’acquisto della sede, si fa presente che tale intento è stato suggerito ed attuato in forza di due elementi, in primis dalla pressione delle organizzazioni sindacali che hanno evidenziato la necessità di fornire alle maestranze luoghi di lavoro maggiormente idonei e volti a migliorare le condizioni di lavoro, ed ancora, in considerazione dell’incidenza dei fitti che la società è costretta a pagare per la sede di Contrada Rivarano e degli uffici di via Cannaviello.
Già nel 2020, tra l’altro, è stato decretato dal precedente amministratore unico, con specifica indicazione della sede da acquistare, l’intento della società di acquisire la proprietà della sede unica per gli uffici e la società operativa.
Tale acquisto consentirebbe di passare dagli attuali 206 mila euro sborsati per il fitto ai 183 mila euro di mutuo, con il vantaggio, inoltre di incrementare il patrimonio societario.
In ultimo, ma non ultimo, la società ha recentemente definito l’avvio dei lavori per il completamento degli interventi per la ripartenza dell’impianto di compostaggio di Teora, che inciderà, seppur in minima parte, per la riduzione dei costi per lo smaltimento della frazione umida.
CONCLUSIONI
Irpiniambiente, nel corso degli anni, ed in particolare con il nuovo management, non ha mai fatto mancare un contributo di trasparenza nei confronti dei propri interlocutori, per la sua natura di azienda pubblica di proprietà pubblica, ma principalmente perché patrimonio di tutti i cittadini dell’Irpinia.
Nel ribadire, dunque, la disponibilità ad ogni tipo di confronto pubblico, che parta da presupposti e informazioni reali, Irpiniambiente invita i propri detrattori ad apprendere notizie da fonti ufficiali e soprattutto a verificare le informazioni in loro possesso, prima di diffonderle agli organi di informazione o in contesti istituzionali che mal si conciliano con la mistificazione strumentale della realtà dei fatti e delle circostanze.