Una giornata all’insegna della legalità tra detenuti e mondo esterno ad Ariano

Nel carcere Campanello proiezione del film Gelsomina Verde, vittima innocente dalla faida di Scampia

una giornata all insegna della legalita tra detenuti e mondo esterno ad ariano

Ha suscitato particolare interesse oltre ad un dibattito interessante, con il coinvolgimento dei detenuti, la proiezione del film Gelsomina Verde, uccisa a soli 21 anni nella prima sanguinosa faida di Scampia...

Ariano Irpino.  

Il carcere che si apre all’esterno e che nonostante le difficoltà legate ad una cronica mancanza di uomini e donne della polizia penitenziaria, tema cruciale di un anno difficile e duro su questo fronte, mostra le sue potenzialità e i frutti di un proficuo lavoro che vede protagoniste ogni giorno diverse figure professionali.

Elogi al grande lavoro svolto ad Ariano sono arrivati dal garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello in visita alla struttura arianese: “Tutte le carceri hanno bisogno di riconciliarsi con il mondo esterno e all’interno, e queste attività culturali, scolastiche, teatrali, musicali, aiutano a recuperare le emozioni delle persone e a riflettere sulle proprie responsabilità. Il vero cammino di reinserimento sociale è questo. Purtroppo non è sempre così, il carcere come azienda ha fallito, molta gente ci ritorna. Vince chi invece è riuscito a costruire un ponte, grazie ad una cooperativa, un’associazione, un cappellano. L’augurio è che in questo natale, possa essere superato il muro dell’indifferenza. Una politica cinica, pavida considera il carcere come una discarica sociale. Una risposta semplice a bisogni che sono complessi. Abbiamo bisogno di recuperare in ogni carcere una dimensione trattamentale. Alla persona che sbaglia, deve essere tolto il diritto alla libertà, ma non alla dignità.”

Ha suscitato particolare interesse oltre ad un dibattito interessante, con il coinvolgimento dei detenuti, la proiezione del film Gelsomina Verde, uccisa a soli 21 anni nella prima sanguinosa faida di Scampia, la cui ferita resterà per sempre triste e indelebile. Presente il regista Massimiliano Pacifico e l’attore e drammaturgo Davide Iodice. Prezioso il lavoro svolto dalla docente Michela Notaro. Una squadra ben collaudata, ognuno ha dato il proprio contributo in termini di risorse umane e professionalità.

“Una storia di una vittima di camorra, una forte attenzione per la legalità - ha detto la direttrice della casa circondariale Campanello, Maria Rosaria Casaburo - un riflettere insieme su quelli che sono i danni devastanti che la criminalità organizzata può produrre su persone che alla fine non ne fanno nemmeno parte. Il carcere deve essere palestra di legalità e credo che in questa giornata abbiamo svolto un bell’esercizio.”

Un anno difficile segnato dalle rivolte nelle carceri in Campania, da una pandemia che non accenna purtroppo ad allontanarsi, ma che fortunatamente grazie ad una sinergia tra le varie istituzioni e all’ottimo e scrupoloso lavoro svolto dalla direzione del carcere arianese risulta essere al momento sotto controllo.

“Un anno faticoso, molto intenso di lavoro, ma non sono mancate le soddisfazioni. Ad esempio, l’essere riusciti a fronteggiare la pandemia, per cui Ariano, vanta oggi questo piccolo record, nessun detenuto e agente contagiato all’interno dell’istituto. Tutto questo, grazie ad un’opera intensa di prevenzione, grazie anche al supporto dell’Asl. Alcune attività sono in corso, altre in procinto di partire, speriamo di poter continuare su questa strada.”