Durante le feste natalizie la Consulta delle donne del Comune di Lioni non dimentica la sua missione e lancia un messaggio di solidarietà e vicinanza alle vittime di violenza. Nei pressi del municipio uno speciale albero di Natale ha fatto la sua comparsa: in ferro battuto, realizzato interamente in maniera artigianale, è decorato con addobbi simbolici scelti dalle componenti dell’organismo.
«L’allestimento dell’albero è stato il frutto di un lavoro di gruppo delle componenti della Consulta. Ognuna di loro ha dato il suo contributo portando un oggetto o creando un ornamento simbolico, che possa fungere da stimolo per sensibilizzare le coscienze su un tema delicato come quello della violenza di genere - dichiara la vicesindaca e assessore alle Pari opportunità Domenica Gallo -. È anche questo un modo per attirare l’attenzione sulle vessazioni subite da tante donne che si ritrovano da sole ad affrontare compagni o mariti violenti».
«La rete di solidarietà che caratterizza il lavoro del nostro Comune non passa oltre le ingiustizie e le fragilità delle persone, anzi dimostra la concretezza delle proprie azioni con questo gesto simbolico, preludio di una programmazione ampia e strutturata, che sia di supporto a chi ha bisogno di aiuto e conforto. Ringrazio, dunque, la presidente della Consulta Gilda Rizzi per l’impegno profuso, tutte le componenti, il Forum dei giovani, Gian Salvo Nappa, Edyta e le amiche di Lioni, con la speranza di continuare a muoverci insieme per il benessere e l’emancipazione della nostra società», aggiunge Gallo.
«Con questa iniziativa lanciamo un messaggio. Continueremo a lavorare per trasformare le parole in fatti. Il nostro non è soltanto un albero di Natale, ma la somma delle nostre idee che si concretizzano in un unico progetto. Ed è questo l’approccio che vogliamo utilizzare per continuare la battaglia contro la violenza di genere. Il fiocco rosso non a caso lo abbiamo messo sulla punta a dimostrazione del nostro comune obiettivo - commenta la presidente della Consulta Gilda Rizzi -. Crediamo che nei momenti di festa la violenza non si fermi, piuttosto aumenta. Non vogliamo che le donne, vittime di essa, si sentano sole. Questo albero, diverso da tutti gli altri, testimonia la resilienza di tutte noi: non abbasseremo la guardia e fino a che avremo fiato in gola ci saremo. Perché l’indifferenza, la rassegnazione, il pregiudizio rendono deboli e insicure. Accenderemo una luce che ci scalderà il cuore e sarà un faro che ci guiderà», conclude Rizzi.