"Mia figlia Chiara uccisa dal covid a 17 anni. Vacciniamoci tutti, basta morti"

Un ulivo per ricordare Chiara la vittima più giovane del coronavirus in Irpinia: l'appello ai no vax

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Avellino.  

Un ulivo per sperare e continuare a combattere nel nome e nel ricordo di Chiara Vittoria, la vittima più giovane del covid in Irpinia. A distanza di un anno dalla scomparsa della giovane e sfortunata ragazza di Avella i genitori, la sua adorata sorella, i nonni e i parenti tutti hanno voluto ricordarla donando all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, al suo personale, ai malati e ai loro familiari un ulivo, che è stato piantato con una statuetta e una targa a memoria della dolce Chiara. Un simbolo di pace, amore e speranza. Nella cappella della Città ospedaliera, prima della cerimonia, è stata celebrata una Santa Messa in suffragio di Chiara. "Chiara parlava con gli occhi" - ha raccontato commosso papà Antonio. "È un segnale di speranza per i familiari di tutte le vittime di questo maledetto virus - ha dichiarato Antonio Vittoria, padre di Chiara -. Chiunque ha patito un dolore come il nostro, sa cosa significa sapere che la persona più cara sta lottando da sola in ospedale. È un incoraggiamento anche ai medici che stanno continuando questa battaglia. Non possiamo non ringraziare proprio i sanitari, medici, infermieri e psicologi che con straordinaria umanità in quei tragici 13 giorni ci sono sempre stati accanto, aggiornandoci costantemente al telefono”. Presente alla cerimonia il primario della rianimazione, Angelo Storti, la caposala Gaetanina Sesa, Modestino Matarazzo, lo staff delle psicologhe e numerosi sanitari che hanno accudito Chiara in quei tragici giorni. “Serve forza e fede- ha detto mamma Pina -. Il covid è un mostro che entra in casa tua senza chiedere permesso e che flagella la tua vita, strappandoti nel peggiore dei casi le persone più care, come è accaduto a noi con la nostra Chiara. Ora c’è il vaccino e ognuno di noi deve fare la sua parte, vaccinandosi”.  "Il ricordo più bello di mia figlia è il suo sguardo - continua il padre della giovane - lei parlava con gli occhi. La gioia che mi trasmetteva resta il ricordo più prezioso che conservo nel mio cuore. Mia figlia ha sofferto molto, è morta a 17 anni, ma era una ragazza felice - aggiunte Antonio Vittoria - neanche in dieci vite potrei mostrare così tanta gioia di vivere. Ha avuto tantissimi problemi, tantissime sofferenze, ma la sua breve vita ci lascia un ricordo di felicità scritto negli occhi". I genitori hanno rinnovato un appello a vaccinarsi. "Vaccianiamoci tutti, è una cosa che dobbiamo fare tutti, per noi stessi e per chi ci sta attorno - conclude il signor Antonio - mi rivolgo a tutti i No-vax che non credono nella campagna vaccinale: questa è una cosa importante! Un atto obbligato. Dobbiamo farlo affinchè nessuna soffra più come abbiamo sofferto noi”. Il padre di Chiara ha scritto e letto una commovente lettera, che ha scaldato i cuori e commosso i presenti prima del volo dei palloncini bianchi sulle note di una canzone di Alessandra Amoroso, la cantante che Chiara amava tanto. “Ho sempre pensato che un genitore dovrebbe accompagnare i propri figli a scuola, alle recite d'istituto, ai parchi giochi, al circo, alle feste di compleanno, alla festa di laurea. Ma tu, amore mio, ci hai insegnato ben altro. Ci hai insegnato a crescere combattendo ogni giorno per te e per noi stessi, ci hai insegnato l'amore; quello vero! Amore mio ancora oggi continuo a chiedermi cos'è questa vita, poi penso ai tuoi occhi, al tuo sorriso e alla tua grande forza di vivere e mi rendo conto che la vita è quella cosa che è stata sempre in te, la vita è tutto ciò in cui una persona crede veramente, la vita è colei che insegna all'essere umano. Tu avevi solo pochi mesi quando iniziammo a scoprire i tuoi gravissimi problemi di salute e da allora ci hai insegnato la sofferenza, la pazienza, la grande sensibilità. Da subito iniziammo a girare per l'Italia nei moltissimi e più grandi ospedali e ci hai insegnato a comprendere il dolore per la vera sofferenza. Poi arrivò anche per te il periodo della scuola e così abbiamo dovuto imparare a lottare contro le istituzioni e la loro indifferenza per tutelare i tuoi diritti e difendere la nostra dignità. Quando poi qualcuno, malgrado la situazione, non si è fatto scrupoli a voltarci le spalle - allora - grazie a te abbiamo scoperto la cattiveria legata all'indifferenza e all'ignoranza dell'essere umano. Allora abbiamo conosciuto la delusione e la rassegnazione. Pensavamo che qualsiasi genitore sognasse, per i propri figli, una laurea e le cose più grandi della terra ma, grazie a te, abbiamo imparato che, per i nostri figli, molti genitori sognano semplicemente la cosa più importante: un po' di salute e dignità!!! La tua vita ti ha voluta intrappolata nel tuo stesso corpo, ti ha negato persino la parola e la deglutizione ma, nonostante ciò, tu con la tua sorprendente voglia di vivere non gli hai mai permesso di rubare il tuo dolcissimo sorriso, ne di spegnere quella luce che era nella splendida espressione dei tuoi occhi, mai, neanche nei momenti più critici! Tu, cosi tanto minuta ma grandissima insegnante di vita al punto tale da avere da insegnare persino ai grandi professori della scienza medica cose che prima non avevano mai conosciuto... Tu che sei stata così tanto unica per loro e così tanto più importante per noi, c'hai insegnato a conoscere un altro mondo, il tuo, un mondo speciale! Amore mio, oggi, avresti avuto 18 anni e mezzo e, anche se già da un anno non sei più fisicamente con noi, continui a insegnarci ancora tantissimo, c'insegni a superare i dolori, quelli più profondi.  Tu ci insegni che la stanchezza non è segno di debolezza, ma è la dimostrazione di tenacia, di chi ha troppo combattuto e continua a combattere con tutte le proprie forze ogni giorno.  Tu ci insegni a non arrenderci mai e a continuare sempre a lottare per te e per noi stessi. Figlia mia, per me la vita, la vera vita, sei stata e sarai sempre tu! Sì, perché tu continuerai sempre a essere la grande insegnate della nostra misera vita! Grazie Chiara, mia piccola grande donna, per tutto quello che ci hai dato e che continui a trasmetterci. La tua forza e il tuo immenso amore continuerà sempre a tenerci uniti, anche fra cielo e terra. A te dedichiamo tutto e che possa questo ulivo continuare a vivere in tuo ricordo e in simbolo di continuità, pace, amore e forza. Ciao principessa, ora vola libera tra gli angeli"