La variante omicron avanza in Campania e il direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Portici, l’irpino Antonio Limone, spiega i rischi collegati alla mutazione del virus, arrivata dal Sudafrica. “Questa variante potrebbe avere lo stesso comportamento delle altre mutazioni del covid - spiega il direttore Limone –. La versione europea è stata progressivamente scalzata da quella inglese, che velocemente è stata sostituita da quella Delta, poi indiana e così via. La capacità di trasmissibilità che stiamo osservando in questa mutazione omicron è molto alta, ma stiamo al contempo verificando che il livello di sintomatologia, fortunatamente, è più lieve. Quello che preoccupa è che le 32 mutazioni si trovano tutte sulla proteina Spike, che il virus utilizza per agganciarsi alle cellule umane e invaderle”. La nuova variante B.1.1.529 individuata in Sud Africa è stata chiamata Omicron dall'Oms, che l'ha classificata come preoccupante. "Su indicazione della Commissione Europea, sotto l’egida del Ministero della Salute, stiamo analizzando anche campioni dei reflui del comune di residenza del manager, il cosiddetto paziente zero, a Marcianise. Così verificheremo il tasso di circolazione virale della variante. Quello che dobbiamo fare è alzare un muro contro il virus, grazie ai vaccini, distanziamento, utilizzo della mascherina e igienizzazione delle mani”. Ma non solo. Per l’esperto per uscire dalla pandemia resta da completare la campagna vaccinale nei paesi con sistemi sanitari fragili. “Non a caso questa variante arriva dal Sudafrica, dove solo il 6% della popolazione è vaccinato – precisa Limone -. Dobbiamo come paesi più forti e sviluppati prenderci carico dei Paesi meno fortunati. Solo così sconfiggeremo il covid”.