Covid, bimbi positivi e famiglie in quarantena ad Ariano: Riaprite tutti gli hub

Contagi a catena. Il presidente dei Medici: si deve accelerare sui vaccini

covid bimbi positivi e famiglie in quarantena ad ariano riaprite tutti gli hub

Il punto della situazione in Irpinia, allerta nelle aree interne

Ariano Irpino.  

La comunità di Ariano Irpino travolta dal coronavirus che torna ad avanzare rapidissimo, soprattutto tra giovanissimi e non vaccinati. Sul Tricolle torna la paura. Sono circa una ventina i nuclei familiari attualmente in quarantena e una decina ragazzini che frequentano la scuola primaria di secondo grado di Cardito a risultare positivi al covid. Alunni in quarantena, famiglie isolate ad Ariano Irpino, e nuovi provvedimenti per la dad in vista per provare a fermare la corsa rapida del coronavirus. Dalle famiglie arriva anche una forte presa di posizione: "Non siamo noi a portare il virus a scuola, non è vero che dipende dall'esterno."

Anche nei comuni vicini stesse preoccupazioni per la corsa rapida tra le famiglie in questi ultimi giorni. A cominciare dal Comune di Grottaminarda che nel conto locale deve sommare sei nuovi positivi a quelli emersi nei giorni scorsi. A Frigento altri cinque i casi accertati. Ma nella stessa area solo poche settimane addietro era emerso il caso del vescovo Sergio Melillo positivo al virus, con tre sacerdoti. Tutti e avevano preso parte ad un ritiro spirituale in Toscana. Positivo precedentemente era risultato anche l'ex ministro Ortensio Zecchino.

50 i casi dal 16 novembre alla giornata di ieri che vanno ad aggiungersi ai 33 precedenti. Intanto risale l’indice di positività al 7,26%, rispetto al 4,75% delle 24 ore precedenti.

Ancora problemi a Teora, dove sono oltre 90 i resi- denti in isolamento e le scuole restano chiuse. Volturara Irpina non è più comune covid free. Nelle ultime 48 ore è emerso un caso. 

Il presidente dell’Ordine dei Medici Francesco Sellitto invoca soluzioni ad horas e dice: «L’Asl deve riaprire tutti i centri vaccinali anticovid della provincia di Avellino. Così non si può più andare avanti». A motivare il procedere delle attività vaccinali a scartamento ridotto sarebbe stato il mancato rinnovo dei contratti agli opera- tori sanitari precedentemente assunti tramite una manifestazione di interesse e impiegati, appunto, nelle 22 sedi della provincia. Da luglio, quindi, c’è stata una graduale riduzione dell’attività. Intanto con temperature polari e pioggia battente le persone si accalcano davanti gli hub per avere il vaccino. “Una situazione insostenibile - spiega Sellitto -“.