Rifiuti, firmato il contratto: a Teora l'impianto per 20mila tonnellate di umido

Irpiniambiente affida l'appalto a un consorzio di cooperative di Forlì, per un importo di 7 milioni

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L'ampliamento del sito di trattamento della frazione organica previsto dal Piano regionale. resta il rebus sul secondo sito di Chianche. Il 4 dicembre il consiglio per eleggere i nuovi vertici dell'Ato

Avellino.  

L'Irpinia prova a recuperare i ritardi sulla realizzazione dell'impiantistica necessaria a chiudere il ciclo integrato dei rifiuti. Sottoscritto a Teora il contratto di appalto per i lavori di ammodernamento funzionale dell'impianto di compostaggio in località Fiumicello.

Irpinimbiente, in qualità di stazione appaltante, ha affidato l'opera a un consorzio di cooperative di Forlì per un importo complessivo di 7 milioni di euro. Alla firma dell'atto sono intervenuti l'amministratore unico Antonio Russo e il direttore generale della società provinciale di gestione dei rifiuti, Armando Masucci con il delegato del consorzio di cooperative che si è aggiudicato l'appalto, Maurizio Errico.

Il progetto esecutivo di tutti gli interventi dovrà essere consegnato entro 45 giorni dalla stipula del contratto. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori è fissato in 432 giorni, ovvero un anno tre mesi circa. Nel caso di mancato rispetto del termine sarà applicata una penale giornaliera dell'1 per mille dell'intero importo contrattuale.

Il finanziamento dell'opera di ampliameto dell'impianto di Teora è regionale, e rientra in una programmazione nota da tempo, giunta ora alla soglia del cantiere. Il potenziamento dell’attuale impianto (con una capacità suppletiva di 12mila tonnellate più 4) porterà il sito a trattare fino a 20 mila tonnellate di rifiuto umido (organico) all’anno. Attualmente è autorizzato per una potenzialità di 6mila tonnellate. L'impianto di Teora riceve la frazione organica derivante dagli sfalci e dalle potature da raccolta differenziata di 15 comuni confinanti. Stando a quanto dichiarato dal Governatore Vincenzo De Luca nel febbraio scorso, Teora (come Pomigliano d’Arco, dove si tratteranno 330mila tonnellate l’anno) è giunta alla fase esecutiva in breve tempo poiché non richiede una Via (la Valutazione di Impatto Ambientale) essendo già un impianto esistente.

Con l’ampliamento di Teora la provincia di Avellino non raggiunge un livello di autonomia completo: a regime le 20mila tonnellate di Teora non copriranno per intero il fabbisogno interno, destinato a crescere con il raggiungimento della soglia minima del 65 per cento di raccolta differenziata. 

Sarà dunque necessario procedere con la realizzazione del secondo impianto previsto dal Piano Regionale, probabilmente quello di Chianche, a dispetto delle forti proteste dei territori che si oppongono da tempo a un nuovo sito di stoccaggio e trattamento dei rifiuti nel cuore dell'areale del Greco di Tufo, uno dei tre vini Docg del nostro territorio.

La partita tuttavia non può dirsi chiusa. E' stato convocato per il prossimo 4 dicembre alle 10 e 30 il Consiglio d’ambito dell’Ato rifiuti di Avellino nel corso del quale si procederà all’elezione del nuovo presidente dell’ente. L’articolo 34 della Legge regionale 26 maggio 2016, n. 14 prevede infatti che la scelta per la localizzazione degli impianti spetta agli Ato Rifiuti.