"Basta feste senza freni e assembramenti: Il vaccino non è uno scudo spaziale"

Covid. Vaccinati positivi in aumento. Morrone Asl: Copertura in scadenza per molti.Serve terza dose

basta feste senza freni e assembramenti il vaccino non e uno scudo spaziale

"Tutti hanno abbassato la guardia, pensando che la copertura vaccinale, funzionasse a modi scudo spaziale. Non funziona così. Fare il vaccino non autorizza nessuno a comportarsi come se il covid non esistesse”.

Avellino.  

Schizza oltre l’otto per cento il tasso di positività al coronavirus in Irpinia e aumentano i casi di persone positive al covid, nonostante abbiano ricevuto la doppia dose di vaccino. La provincia è alle prese con più focolai, che geograficamente insistono nella fascia della Valle Caudina. Cervinara, Altavilla Irpinia e Rotondi sono comuni attenzionati dall’Asl per l’improvvisa accelerazione dei contagi, in pochi giorni. Feste private, ritrovi familiari, il drammatico allentamento della attenzione nell’osservare le procedure anti contagio nei fatti hanno innescato cluster familiari, focolai e conseguenti rigide disposizioni amministrative per provare a fermare il covid. “Registriamo più cluster familiari oggi che nel pieno della seconda ondata - commenta il responsabile del servizio epidemiologico dell’Asl, il dottore Gaetano Morrone -.Tutti hanno abbassato la guardia, pensando che la copertura vaccinale, funzionasse a modi scudo spaziale. Non funziona così. Fare il vaccino non autorizza nessuno a comportarsi come se il covid non esistesse”. Ma non solo. Gli uffici dell’asl si trovano alle prese anche con una generale poca disponibilità a collaborare delle persone. “Le persone risultate positive, nell’opera di tracciamento dei contatti dell’asl, molto spesso non ci forniscono informazioni essenziali. Capisco il disagio e paura dell’isolamento domiciliare, ma abbiamo assistito a situazioni assurde, in cui davvero le persone sembrano non voler capire che non siamo ancora fuori dall’emergenza sanitaria - spiega Morrone -. Insomma, non sempre ci forniscono informazioni complete. C’è chi con chiari sintomi influenzali decide di fare la festa di laurea, piuttosto che persone che si dimenticano di dirci esattamente con chi vivono”. I dati e i grafici del dottore Morrone sono impietosi e rivelano un chiaro raddoppio delle cifre. “Analizzando i dati nella settimana che andava dal 31 maggio al sei giugno, quindi sul finire dell’escalation di contagi della scorsa primavera contavamo 100 casi a settimana. se guardiamo i dati che vanno da primo al sette novembre i casi contabilizzati sono 180”. Ma non è l’unico dato che emerge con chiarezza dalle statistiche fornite dagli uffici dell’azienda sanitaria. I casi di contagio dei vaccinati, superano i casi dei non vaccinati. “Su 180 casi: 64 persone non sono vaccinate, mentre 116 sono vaccinate. Si tratta di una ovvietà se si pensa che stiamo viaggiando verso l’immunità di massa, ma al contempo si sta completando il ciclo protettivo per molte categorie, per le quali risulta ormai necessaria la somministrazione della terza dose - spiega l’esperto -. Ma non solo. I vaccinati che restano contagiati, comunque in virtù del siero parano decisamente gli effetti più gravi e severi della malattia. Lo confermano i dati ospedalieri, dove in terapia intensiva finiscono nella stragrande maggioranza dei casi i non vaccinati”. L’esperto predica cautela, e riflette sulla probabile necessità di vaccinare anche i bambini entro l’inverno. “Abbiamo imparato, nei fatti, a convivere con il virus - spiega Morrone -. Attualmente i bambini stanno rappresentando un serbatoio rischioso per la diffusione della malattia. Come esperto non vedo rischi nel sottoporre i più piccoli nella fascia 5-11 anni in una fase iniziale al vaccino, come accaduto già negli States”. E sul rischio di un nuovo inverno di morti a raffica e ospedali in affanno Morrone spiega: “Mi auguro che certe scene spaventose non si ripetano e non credo accadrà proprio grazie al vaccino. Ma la vera protezione assoluta resta sempre la serietà nel rispettare, senza abbassare la guardia, le regole anti contagio partendo dal distanziamento, indossare la mascherina, nel lavare spesso le mani, evitare assembramenti e così via”.