Maxischermo al piazzale Calvario ad Ariano Irpino per la proiezione delle partite della Nazionale agli Europei, il presidente dell'associazione onlus Guida la tua Vita Alberto Scaperrotta ha scritto e protoccollato una lettera al locale commissariato di Polizia all'attenzione del vice questore Maria Felicia Salerno.
"Da anni opero nel settore della sicurezza stradale e aiuto all’inserimento dei giovani nel tessuto sociale, sollecitato anche da numerosi cittadini e soprattutto genitori di adolescenti, mi pregio rappresentarle che nonostante non abbiamo raggiunto la completa vaccinazione della popolazione, invero ancora lacunosa nelle fasce più giovani e nel mentre perdura l’emergenza epidemiologica con notizia di sopraggiunte varianti virulente del Covid-19, l’amministrazione comunale di Ariano Irpino ha inteso predisporre in luogo pubblico (piazza adiacente la sede dell’ex Tribunale) la visione collettiva degli incontri della nazionale italiana di calcio impegnata nel campionato europeo in corso di svolgimento.
Tuttavia, mentre nel corso dell’evento presenziavano le forze dell’ordine, alcun controllo ovvero alcuna regola sul distanziamento sociale e sull’uso delle protezioni individuale è stato adottato dal sindaco - si legge nella lettera - per la prevedibile fase di deflusso festoso o comunque massiccio del pubblico presente, tant’è che in occasione della semifinale Italia-Spagna al termine della partita si è assistito in Piazza Plebiscito, storico luogo di riunione degli arianesi, a scene preoccupanti di contatti ravvicinati e condivisione di bottiglie di bibite varie tra i partecipanti, comportamenti tutti forieri di diffusione del virus invisibile che sta minando il nostro equilibrio psicofisico da oltre un anno e mezzo.
E per domenica 11 luglio - conclude Scaperrotta - giorno della finale cui sono orgogliosamente approdati i calciatori azzurri cosa potrà accadere? L’amministrazione comunale non può limitarsi alla promozione della festa di piazza ma deve preoccuparsi anche della salute dei cittadini, sia di coloro che partecipano, sia di quelli che restano a casa, ma che l’indomani, giocoforza, quelle persone le incroceranno in uffici pubblici o esercizi commerciali rischiando contagi a catena. Affidiamo a lei le nostre preoccupazioni perché intervenga autorevolmente per fare rispettare leggi e regole." Fin qui la lettera integrale di Alberto Scaperrotta indirizzata alla Polizia.