"L'equilibrio tra le crescenti libertà della società moderna ed il potere necessario all'ordine collettivo è fra i più grandi, se non il più grande problema della nostra epoca." E' la frase di Aldo Moro che è balzata subito agli occhi del presidente della Republica Sergio Mattarella nel ricevere dalle mani del giornalista Andrea Covotta di Ariano Irpino, responsabile Rai Quirinale, ex vice direttore del Tg2, l'ultimo interessante suo libro dal titolo: "I costruttori di equilibri politici. Dalla repubblica dei partiti a quella dei leader." Edito da La bussola.
"La storia politica italiana del dopoguerra analizzata attraverso la lungimirante visione di alcune personalità che hanno costruito gli equilibri politici del nostro Paese. Dopo la caduta del fascismo - si legge nel sommario - la crescita dell’Italia si è realizzata prima con l’esperienza del centrismo degasperiano e poi con il centrosinistra guidato da Fanfani e Moro. Fasi politiche che hanno accompagnato lo sviluppo sociale ed economico e restituito al Paese una credibilità internazionale. Una lettura, con luci e ombre, che parte proprio da De Gasperi e Moro e prosegue narrando la storia dei loro eredi migliori: Piersanti Mattarella, Vittorio Bachelet e Roberto Ruffilli, vittime della mafia o del terrorismo.
Riannodare il filo di quegli eventi mettendoli in analogia col periodo attuale, caratterizzato da una eccessiva personalizzazione e con il passaggio dalla rappresentanza alla rappresentazione. Metaforicamente, quindi, si può dire che la politica dell’equilibrio e della mediazione sia rimasta chiusa all’interno del bagagliaio di una Renault 4 rossa."