Insultato perchè gay. La solidarietà di Luxuria: "Si vergogni chi offende"

La ex parlamentare e madrina della Candelora interviene e commenta: basta omofobia volgare

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Ariano Irpino.  

Insultato al bar perché gay, arriva la solidarietà e vicinanza di Vladimirr Luxuria per Giuseppe, il 17enne di Grottaminarda, finito al centro di un caso mediatico dopo quanto accaduto domenica sera in un bar di Ariano, dove un gruppo di giovanissimi avrebbe offeso e ingiuriato il ragazzo perché omosessuale. Sul caso interviene Luxuria, madrina della Candelora del 2 febbraio a Montevergine, di quello che negli anni è stato ribattezzato il Femminiello Pride, che rimarca l’importanza della cultura e del rispetto del diverso orientamento di genere. Un sentimento, un valore da coltivare soprattutto tra i più giovani, smorzando così pericolosi focolai di intolleranza.

La già parlamentare e icona e attivista del movimento Lgbtq in Italia commenta amaramente l’accaduto, invitando il branco di giovanissimi a fare ammenda del proprio errore ed a riflettere sull’accaduto. Il caso era stato trattato da "Il Mattino di Avellino" due giorni fa.

“Amo l’Irpinia, anche grazie a Mamma Schiavona, verso la quale la mia fede e il mio amore ogni giorno si rinnovano. Episodi come questo non rappresentano la comunità irpina, terra di accoglienza e tolleranza. Rispetto a quanto accaduto a Giuseppe, sono certa che nessun luogo dovrebbe diventare ostile per nessuno. Sono vicina e solidale con il giovane Giuseppe. Nessuno deve mai sentirsi offeso o allontanato perchè omosessuale da nessun luogo. Solo chi discrimina non è benvenuto in luoghi di aggregazione e sana socialità. Vorrei tanto andare in processione a Montevergine con questi ragazzi, che si sono resi protagonisti di questo vile gesto. Potrebbero e dovrebbero riflettere sui loro errori. Si vergogni chi offende il prossimo. Chi offende qualcuno perché di diverso orientamento sessuale è solo un volgare omofobo”. Era stato lo stesso Giuseppe a raccontare quanto vissuto domenica sera con un gruppo di amiche quando un’orda di ragazzi lo avrebbe offeso e minacciato lanciandogli palline di carta in faccia». Lo stesso Giuseppe su instagram ha raccontato in una stories quanto vissuto .

Sul social il giovanissimo è seguito da 10mila follower per le sue capacità quale make-up artist ed anche per i suoi messaggi di sensibilizzazione in difesa della cultura “LGBT”.

Sul caso interviene anche Claudio Morassi referente del Movimento Lgbt commenta amaro : episodi come questo sono davvero tristi. Credo che quanto accaduto debba imporre una seria riflessione sul rispetto del prossimo e del diverso orientamento sessuale delle persone. Ma non solo. Un caso che rimarca l'importanza dell'approvazione del DDL Zan. Al ragazzo e alla sua famiglia giunga la mia solidarietà".