Non c'è cura e vaccino che regga alla violenza di genere

Emanuela Sica in un libro interamente al femminile con 80 autrici: una per tutte, tutte per una

non c e cura e vaccino che regga alla violenza di genere

La violenza è così esponenziale e “germogliante” che non si può o non si riesce a ricomprenderla tutta.

Guardia Lombardi.  

Emanuela Sica, avvocato e scrittrice, da sempre impegnata nella lotta alla violenza di genere presenta un libro interamente al femminile (80 autrici) nel quale "Vdg-0" identifica uno dei virus più letali e pandemici, anche più del Covid 19: la Violenza di genere (attualizzato alla nascita dell'Homo Sapiens). 

Il libro consta di due parti: la prima afferente la storia della violenza sulle donne dalla nascita della terra sino ad oggi, a cura di Emanuela Sica con un contributo speciale di Dacia Maraini; la seconda ospita tutti gli interventi delle restanti autrici sul tema della violenza che viene sviscerata sotto ogni aspetto: filosofico, giuridico, letterario, attualistico, narrativo, poetico e, non mancano, storie vere di donne vittime in prime persona di violenza.

Quando si parla di violenza di genere non esiste una gara ma un fine, un ideale comune: lottare per le donne (sempre) seguendo quel famoso detto (Unus pro omnibus, omnes pro uno - più noto quale motto dei protagonisti del romanzo I tre moschettieri di Alexandre Dumas) stavolta declinato al femminile: “Una per tutte, tutte per una”.

"La mia idea progettuale era creare un grande libro che potesse raccontare, definire, chiarire, approfondire; tracciare percorsi e idee, sviluppare pensieri, riflessioni e tanto altro ancora, con una sola matrice, essenziale, profonda, autentica, esclusiva, non mutuabile:la sensibilità femminile. Tante donne, uniche e diverse tra loro, che avevano e hanno, con le forme più distinte e articolate, qualcosa da narrare, esprimere, analizzare, spiegare, rilevare e, per questo, “raccolte” in un libro con un solo pensiero a guidarle: dire No alla violenza perché “per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa”. Autrici dalle trasversali identità e professionalità ma, tutte, impegnate, propulsive, caparbie, attente: “sentinelle” dei diritti violati; “sorelle” ideali di chi è stata maltrattata, svilita, violentata, uccisa, prima nella dignità, poi nel corpo; alcune, tra le voci, anche “vittime” di violenza (in prima persona).

Anime luminose e rarissime in un mondo sempre più liquido che cammina all’indietro, velocemente e terribilmente assuefatto dalla violenza che, come un virus pandemico, non trova cura o vaccino ma cresce, si moltiplica, esponenzialmente, senza alcuna possibilità (così appare) di arrestarne la corsa, anche con un improbabile lockdown. Per tale ragione credo che sia giusto dedicare questo lavoro, “soggettivo” e “corale” a tutte le vittime di questa “atroce” violazione dei diritti umani. In ogni pagina esse rivivono, urlano; chiedono e pretendono ascolto, in ogni singola parola espressa, nella forma data al testo, la più “variegata” possibile, perché è nella “diversità” che germoglia la “bellezza” e il “pensiero palpitante” legato alla coscienza, sorgente inesauribile e profonda, di ogni donna. Altre ancora (le lettrici in questo caso) potranno (si spera) trovare voce, coraggio, forza, consapevolezza per liberarsi, dalle morse di un nemico sempre più subdolo e irreale, il più delle volte mascherato da vero amore. Eppure non è solo il compagno, il marito, il fidanzato, il padre, il fratello, l’amico, a compiere violenza.

La massima espansione dell’agonia la si trova anche, e molto spesso, nei titoli di giornale, nei resoconti di cronaca, nel racconto falsato della storia per trovare parole e spunti di giustificazione, ribaltati sempre e solo sulla donna, e non chiari elementi di colpevolezza dell’uccisore o del violentatore di turno. E che dire del linguaggio dei libri, dei social o quello del volgo comune?

Che dire degli stereotipi; dei simboli, dei tabù; delle ataviche concezioni delle donne semplicisticamente viste nell’accezione di procreatrice, quasi fosse un banale oggetto di possesso o proprietà, ridotta solo a “sfornare e crescere figli”; della violenza assistita quando i figli, oltre ad essere testimoni dell’orrore, restano senza la madre, perché uccisa dal padre. Per non parlare di quelli, addirittura, uccisi loro stessi, nel vortice della violenza più efferata, per distruggere non solo la donna ma anche la madre che resta in vita ma è una morta che cammina? E la legge riesce davvero a tutelare la vittima di violenza? Tante sono le domande a cui si è cercato di dare una risposta in questo libro. Ovviamente molte altre sarebbero state le cose da dire, da chiarire.

La violenza è così esponenziale e “germogliante” che non si può o non si riesce a ricomprenderla tutta. Eppure in questo libro-raccolta, dove gli argomenti sono legati dal filo rosso della violenza, si è provato a costruire un percorso narrativo, poetico, filosofico, giuridico, attualistico, giornalistico, realistico, di indagine, di denuncia che potesse essere utile non soltanto alle donne ma alla società civile che, se civile vuole chiamarsi, deve impegnarsi ad espungere dal suo habitat il virus della violenza senza dargli possibilità di mutare ed espandersi."

Indice delle autrici: Emilia Altieri, Maria Filomena Anzalone, Margherita Arace, Concetta Battimelli, Rosaria Bruno, Cristiana Buccarelli, Roberta Calati, Giuliana Caputo, Maria Caputo, Antonetta Carrabs, Filomena Carrella, Anna Chiara Casillo, Chiara Cavallaro, Alessandra Cianelli, Barbara Ciarcia, Elvira Cipriano, Emilia Bersabea Cirillo, Rosa D’Amelio, Carmela D’Auria, Rosanna Dattoli, Maria De Luzenberger Milnernsheim, Alberta De Simone, Anna De Vito, Fausta De Vito, Ursula von Der Leyen, Alessandra Evangelista, Mariagrazia Fierro, Elisa Forte, Lucia Forte, Monia Gaita, Antonietta Galgano, Paola Galimberti, Chiara Giordano, Gina Giorgione, Floriana Guerriero, Claudia Iandolo, Gemma Iannuzzi Mariantonietta Ippolito, Loredana Laudisi, Carmela Lauria, Paola Liloia, Domenica Marianna Lomazzo, Rossella Luongo, Marika Luparella, Mariangela Magariello, Maria Mammola, Dacia Maraini, Sara Marsico, Maria Antonietta Mattei, Alessia Minichiello, Germana Morrone, Rita Nicastro, Rosaria Patrone, Cristina Perozzi, Lorena Pesaresi, Ivana Picariello, Valeria Pilone, Antonietta Polcaro, Amalia Popoli, Maria Primerano, Ilaria Ramazzotti, Ilde Rampino, Lucia Rivieccio, Gilda Rizzi, Katia Rossi, Maria Cristina Russo, Valeria Salvi, Michela Savino, Lucia Scrima, Emanuela Sica, Marisa Sica, Antonella Soldo, Clarice Spadea, Agostina Spagnuolo, Flavia Squarcio, Maria Pompea Testa, Nadia Tufano, Gilda Vaccà, Mary Vaccarello, Valeria Valente.