Il fatto va avanti da alcuni giorni presso contrada Alvanite, zona popolare di Atripalda. C'è il presidente di una bocciofila locale che, purtroppo, si è preso il Covid. Ovviamente, è scattata la quarantena. Ma le cose non stanno filando per il verso giusto. La famiglia in questione riceverebbe spesso visite, parenti, amici o chissà chi ma sicuramente non tutti conviventi, dello stesso nucleo.
“Spesso”, racconta con non poche preoccupazioni Valter Pizzano, “vedo entrare persone che non adottano alcuna protezione. E' un via vai che coinvolge anche residenti del mio stesso stabile, che è soltanto un portone più in la”.
Che le cose stiano passando il segno in quella parte di Atripalda lo testimoniano decine di foto e anche video che Pizzano ha scattato o registrato per essere creduto dai vigili urbani e dai carabinieri che continua a chiamare, a quanto pare inutilmente visto che non cambia niente da almeno una settimana.
“Io mi auguro che le persone ammalate di quella famiglia guariscano al più presto. Ma so che la quarantena deve essere rispettata, altrimenti il rischio di contagio aumenta esponenzialmente. Vedere che entrano ed escono persone non conviventi mette ansia, soprattutto perché ho mia moglie che sta lottando contro una malattia molto seria e basterebbe un niente per aggravare ancora di più la situazione. Ho chiamato tutti: vigili urbani, carabinieri, persino la Prefettura. Sapete che è andata a finire? I carabinieri mi hanno diffidato dal chiamarli ancora e dal continuare a fare foto di quello che accade davanti al portone di fianco al mio. Capite? Quello sbagliato sono io”.
Di certo, questo caso va denunciato e portato all'attenzione del sindaco. Come massima autorità sanitaria ha il dovere di intervenire: per sanzionare chi non fa fino in fondo il proprio dovere e chi non rispetta le regole della convivenza civile. Alvanite non è il Bronx. Riportare la serenità in quella zona è un compito cui nessuno può sottrarsi.