E’ la banda del paese ad accompagnare lentamente attraverso le note tristissime della marcia funebre il feretro di Aurelio Cangero, lungo la strada che dalla sua abitazione di via Eduardo Grella porta alla vicina Abbazia di San Michele Arcangelo. La chiesa Madre è già piena di fedeli prima ancora dell’inizio dei funerali, la gente è arrivata nel luogo sacro da ogni angolo del paese attraverso un servizio navetta, messo a disposizione dal comune. Tra i primi a giungere in paese il sindaco di Grottaminarda Angelo Cobino, il presidente della Provincia Domenico Gambacorta e man mano i colleghi primi cittadini ed amministratori comunali dagli altri centri dell’Irpinia. Il comandante della Polizia Municipale Vincenzo Nitti cura il cerimoniale delle esequie con grande scrupolosità insieme al vice sindaco in lacrime Vito Di Leo a cui spetta ora il compito di guidare l’amministrazione comunale. E lui a stringere tra le mani la fascia tricolore di Cangero e ad indossarla in sua memoria in questo giorno così triste. Compostezza in paese, il dolore è più cupo del grande caldo ma la comunità mostra come sempre grande compattezza.
Un applauso scrosciante accompagna l’ingresso del sindaco in chiesa, dove ad attenderlo c’è il parroco Don Alberico Grella, insieme al Arcivescovo Pasquale Cascio.
Dall’abitazione alla chiesa lo strazio della moglie Lucia mentre parla in silenzio rivolta alla bara, con le mani sul portellone del carro funebre.
Forze dell’Ordine, Gonfaloni, fasce tricolori listate a lutto con una una coccardina nera, striscioni, palloncini, fiori e un lungo serpentone di manifesti. Il più commovente è quello dei bambini, rimasti orfani del loro maestro di vita: “Adesso come adesso, con le lacrime agli occhi e un po’ tremanti risulta difficile persino prendere una penna in mano. Noi, tuoi amati alunni, abbiamo pensato di scrivere due parole per ringraziarvi dell’impegno che avete utilizzato per farci crescere, non solo a livello culturale ma personale. Probabilmente ora è troppo tardi e ci scusiamo se non siamo mai stati capaci di esprimere a parole la nostra gratitudine verso voi ma ora è arrivato il momento, dunque grazie professore, grazie perché siete simpatico, grazie perché siete preparato, grazie perché siete semplicemente voi. Oggi nonostante tutto siete ancora nei nostri cuori e quel posto l’avete meritato senza raccomandazioni ma solo con il vostro essere. Ci mancate.” Il manifesto è a firma degli alunni dell’Istituto De Sanctis, Classe II di Villanova del Battista.
Il pomeriggio è bollente, ma il caldo non ferma la folla. E’ lutto cittadino in paese, le attività commerciali al suono tristissimo delle campane abbassano le serrande. Molti restano fuori durante il rito funebre, qualcuno trova un po’ di refrigerio accanto al Monumento alla Musica. “Resterai sempre con noi”, si legge in uno striscione all’ingresso della chiesa. Gli fanno eco le parole dell’Arcivescovo Cascio: “Speranza nella vita eterna e alla comunità l’invito affinchè in questo momento così doloroso, sappia ringraziare Dio per il bene fatto da sindaco, la morte è un evento travolgente, ma bisogna ricompattarsi, siate uniti.”
Gianni Vigoroso