"Mangiavamo bucce di patate buttate via dai tedeschi"

Medaglia d'onore a Felice Faretra di Grottaminarda, 97 anni, prigioniero di guerra

mangiavamo bucce di patate buttate via dai tedeschi

Un esempio di forza, di coraggio, un uomo premiato con la longevità, il grande rispetto dell'intera comunità di Grottaminarda ed oggi con questa Medaglia d'Onore...

Grottaminarda.  

Nel "Giorno della Memoria" il prefetto di Avellino ed il sindaco di Grottaminarda hanno consegnato la medaglia d'onore conferita dalla presidenza della repubblica italiana, a Felice Fortunato Francesco Faretra, classe 1924, soldato del 23° Reggimento Fanteria nelle campagne di guerra 1943, 1944 e 1945.

La cerimonia presso il Municipio, in collegamento da remoto con la Prefettura, alla presenza del figlio di Faretra, Gaetano, che ha ritirato l'encomio al posto del papà per evitargli qualsiasi esposizione al virus. Presenti inoltre il comandante della polizia municipale, Rino Fischetti, il vicesindaco, Marcantonio Spera, l'assessore Michele Cappuccio. 

Prigioniero dei tedeschi dal settembre del 1943 a maggio del 1945, Faretra fu poi trattenuto dagli alleati fino al 2 giugno del 1946. Fu internato prima in Germania nel "campo 8 B" e poi trasferito in un campo di concentramento in Polonia. 

Un'esperienza di vita molto dura che lo ha segnato così come la guerra segna indelebilmente tutte le persone: «I ricordi di mio padre rispetto a quella tragica esperienza sono molto lucidi –  afferma Gaetano Faretra –  mi racconta delle bucce di patata gettare via dai tedeschi che loro raccoglievano per nutrirsi, o delle cicche raccattate per assaporare un tiro di sigaretta. Mi dice del freddo, della fame, dei cani che gli uomini delle SS gli lanciavano contro con grande cattiveria per intimorirli, del rientro a casa a piedi. Ogni volta che sente parlare di "guerra" inorridisce». 

Dunque un esempio di forza, di coraggio, un uomo premiato con la longevità, il grande rispetto dell'intera comunità di Grottaminarda ed oggi con questa Medaglia d'Onore.  

«La storia di Felice ci tocca profondamente – afferma il sindaco Angelo Cobino – un uomo di valore a cui ci lega grande affetto. È un simbolo per Grottaminarda. Quasi tutti noi abbiamo avuto un familiare che ha subito queste angherie e che ci ha trasmesso un grande insegnamento attraverso ricordi di sacrifici, di stenti vissuti in guerra e nei campi di concentramento, Felice Faretra ci riporta a queste figure familiari e a quella tragica pagina di storia. Una memoria che deve portare sempre ad auguraci che una tale follia umana, capace di distruggere in breve tempo il bene dell'umanità, non si ripeta mai più». Il Sindaco ha anche evidenziato il significativo gesto della Prefettura di recapitare l'encomio presso il Municipio direttamente attraverso la dottoressa De Venezia.

Il prefetto, Paola Spena, ha voluto inviare attraverso il figlio, il suo più caloroso saluto a Felice Faretra, sottolineando che tra tutte le persone insignite in questa giornata è l'unico ancora in vita e che quindi può raccontare personalmente la sua esperienza. «È anche grazie a lui, ai suoi sacrifici che noi siamo qui. Queste persone ci hanno consentito di vivere in una democrazia che rispetta i valori costituzionali, fondamentali per il nostro futuro. Siamo chiamati a trasferire ai giovani la memoria di questi eventi, tenendo così viva  la voce di tanti milioni di morti, ora che anche i sopravvissuti sono quasi tutti scomparsi».  

Grottaminarda ha già avuto un Faretra insignito della Medaglia d'Onore, Leopoldo Faretra (1908-2001), un medico, un patriota, un benefattore che ha salvato tante vite umane. Fu prigioniero nel campo di concentramento ad Hemer in Germania. Presso il Municipio è custodita la medaglia conferitagli nel 2010 ed una pubblicazione sulla sua vita a cura dello storico ed uomo di cultura, Luigi Melucci.