60.000 tamponi somministrati dall’inizio della Pandemia in Irpinia, che con il rafforzamento della macchina operativa dell’Asl potrebbero raggiungere quota 100.000 alla fine dell’anno. 400 attualmente le persone positive in provincia di Avellino. Un incidenza partita con i rientri dalle vacanze fino a moltiplicarsi in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico. Sono i dati diffusi dal servizio epidemiologico e prevenzione dell'Asl diretto da Onofrio Manzi.
Attenzione particolare rivolta alle aree interne dove il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha chiesto con la massima urgenza alle Asl di allestire posti letto dedicati nelle varie strutture per non trovarsi impreparati. Ecco la situazione ad Ariano nelle parole del direttore generale dell’Asl Maria Morgante:
“I lavori per l’area Covid sono quasi terminati. Verranno realizzati 33 posti letto, 7 per la terapia intensiva, 10 per la sub e 16 ordinario. I primi di novembre credo che saremo già operativi, ma la difficoltà che abbiamo in questo momento è legata al reclutamento del personale, anestesisti e medicina interna. E’ un momento di emergenza e il governatore ha chiesto di operare con la massima urgenza e di incrementare i posti letto da dedicare all’attività Covid. Per cui il nostro impegno è quello di arrivare alla fase E con 58 posti. Se non riusciremo a trovare personale per la gestione di questi posti letto, significa che attraverso la riconversione, il personale che è oggi in carica nei nostri ospedali sarà chiamato a gestire l’area Covid.”
Il sindaco Enrico Franza ha posto all’attenzione dell’Asl durante la riunione del Coc, la necessità di salvaguardare la funzionalità dei reparti nell’ospedale Frangipane e la centralità territoriale della struttura sanitaria arianese.
“Siamo chiamati a difendere la struttura ospedaliera che non appartiene solo ad ad Ariano ma ad un vasto territorio. Abbiamo posto all’attenzione dell’Asl, la necessità di garantire la funzionalità dei reparti e anche laddove dovesse emergere una recrudescenza dell’epidemia, che naturalmente nessuno si augura possa accadere, occorre manifestare ancora una volta la solidarietà e la coesione territoriale che in questi ultimi mesi abbiamo dimostrato. Ariano ha fatto la sua parte, lo farò ancora, come pure tutti i medici che sono sul fronte dell’emergenza sanitaria, abbiamo chiesto di ripartire nei limiti del possibile i 58 posti letto Covid tra Ariano e Sant’Angelo dei Lombardi. Riteniamo che ancora più di ieri si debba fare sintesi e sistema con tutti gli attori sociali che operano sul territorio, associazioni e forze dell’ordine e naturalmente avviare una campagna di sensibilizzazione ancora più intensa sul territorio.”