"Quando mi sono avvicinano al furgone e ho guardato all'interno, pensavo stesse dormendo, aveva il suo volto di sempre, sorridente. Poi ho toccato le sue mani ed è stato un colpo al cuore. Con me c'era sua moglie Elisa e il figlio Miguel. E' una scena tristissima che mi accompagnerà per tutta la vita, non potrò mai dimenticarla."
A parlare è Pietro Salis, il collega di lavoro di Anselmo La Manna, colui che ha ritrovato il corpo senza vita del noto ambientalista arianese, nelle campagne della Baronia, in uno dei tornanti tra Carife e Vallata. La Manna era stato allertato nella notte tra sabato e domenica per un incidente e con il suo furgone si era recato ad effettuare il ripristino stradale alla presenza dei carabinieri. Intervento portato a termine perfettamente. Ma nel viaggio di ritorno la tragedia. Un malore improvviso e la morte. Anselmo non più tornato a casa dai suoi cari. "Mi chiamava anche per le cose più banali. Difficilmente interveniva da solo. Ma quella notte, forse perchè il destino ha voluto così, è partito da solo senza di me. Non immaginavo mai una cosa simile. Ho pensato più ad un guasto al mezzo o che si fosse addormentato in macchina, perche stanco. Dovevamo completare il trasloco della sua nuova casa al parco pallottini presa da pochi giorni. Non ha avuto il tempo di godersela."
Anselmo Josè La Manna, venezuelano ma radicato ad Ariano, 56 anni, lascia la moglie Elisa Perez e i figli Miguel e Eliana. Un baluardo della giustizia, ha condotto con caparbietà e vigore infinite lotte, spesso anche da solo in difesa soprattutto degli ultimi, senza aver paura di niente e nessuno, Ha combattuto contro discariche, illegalità a non finire e tanti diritti negati.
Oggi alle 15.30 gli verrà rivolto l'ultimo affettuoso saluto nella chiesa di San Pietro Apostolo. Ariano da ieri ha un lottatore in meno nella sua terra. La bellissima foto è di Generoso Sapia, suo amico fraterno.
