Percorrendo la provinciale 403, quella che collega i comuni del Vallo, in tanti questa mattina hanno notato quel vessillo sul cancello dell'ex villa bunker del boss Biagio Cava, abbandonata dai suoi familiari il 19 maggio scorso per effetto di una decisione della magistratura. A campeggiare sul cancello dell'abitazione di Pago Vallo Lauro è il vessilo di Libera, l'associazione anticamorra che proprio in queste ore sta animando nel comprensorio della Bassa Irpinia l'iniziativa "Carovana dell'Antimafia", che si concluderà in tarda serata con l'ultima tappa, a Quindici, nel maglificio 100Quindici Passi.
«Questo è solo il primo gesto. Poi, bisognerà lavorare per restituire subito la villa bunker di Pago Vallo Lauro ai cittadini. Riaprire questi cancelli per dare a questi luoghi una nuova dignità», commenta così Francesco Iandolo, referente provinciale di Libera, il gesto dell'apposizione del vessilo sull'ex dimora di Biagio Cava e dei suoi familiari.
Abitazione che nelle scorse settimane è stata oggetto di un raid vandalico su cui tuttora indaga la Squadra Mobile di Avellino. I primi sospetti puntano sulla famiglia di Biagio Cava. L’input potrebbe essere partito dall’entourage del boss. I Cava avrebbero cercato di rendere inutilizzabile l’edificio prima della confisca definitiva. E' bene precisare che si è ancora nel campo delle ipotesi investigative che tengono conto anche dell’opposto: anche qualcuno che odia quella famiglia potrebbe aver vandalizzato la casa per vendetta.
Una strategia chiara, invece, secondo i responsabili di Libera, per rendere inutilizzabile la struttura che finalmente, dopo gli sforzi di magistratura e forze dell’ordine, sta per essere acquisita definitivamente al patrimonio dello Stato.
Faro