Claudio: "Dopo 63 giorni di calvario, grazie a Dio ho vinto"

Covid-19, il racconto di un nuovo guarito ad Ariano Irpino che ha riabbracciato moglie e figlia

claudio dopo 63 giorni di calvario grazie a dio ho vinto

La lettera...

Ariano Irpino.  

"Oggi  posso testimoniare la mia esperienza dal Covid-19 durata ben 63 giorni." A parlare è Claudio Panza, 51 anni, sposato con Sabina e padre di una figlia Sara Carmela, famiglia residente in località Valleluogo.

"Agli inizi di marzo ebbi la febbre 39.9 - scrive Claudio nella sua lettera - si pensò a un'influenza comune dopo una settimana senza alcun risultato. Sono stato trasportato, il 18 marzo d'urgenza con il 118 all'ospedale Moscati di Avellino e ricoverato. Avevo 40 di temperatura, con tosse e affanno mi misero l'ossigeno, dopo 22 giorni di febbre. Aprirono il protocollo sperimentale con 5 giorni di terapia. Si inizio ad abbassare la febbre e la tosse diminuì.  Poi ebbi una crisi respiratoria. Qui l'equipe del reparto medicina interna reparto blu si attivò immediatamente. Loro sono stati una famiglia per me, sempre vicino. Il 10 aprile mi hanno dimesso e trasferito alla clinica Villa Maria a Baiano in isolamento. Anche qui sono stato accolto con tanta gentilezza, tutti i giorni un sorriso, una parola di speranza.

Voglio rivolgere un ringraziamento al direttore della clinica. L'11 maggio il ritorno a casa. Le prime persone che ho visto i vicini di casa Maria, Sandra, Sirena. Mi hanno applaudito: "Evviva sei ritornato". E' stata un emozione grande per me. Mi sono commosso.

Sono arrivato a casa e finalmente ho potuto abbracciate mia figlia è mia moglie, le lacrime di gioia e subito il respiro della natura intorno a me, in campagna. Una sensazione bellissima.

Devo ringraziare Roberto amico è compagno di stanza. Ci siamo confortati a vicenda, un grazie alla sua famiglia, che sono stati tanto vicini a noi. Un ringraziamento a Papa Francesco che ha pregato per me. Devo ringraziare a tutti i sacerdoti in modo speciale, Don Alessandro, don Alberico, padre Raffaele, padre Yosef dall'India, padre Carlos, padre Gian battista dal Benin Africa, don Raffaele, è al mio caro Vescovo Sergio Melillo. Un ringraziamento va anche a tutte le suore clarisse di clausura del convento cappuccini di Napoli. Grazie ai gruppi di preghiera, in modo speciale compagnia di Gesù, è associazione le opere del Padre. Devo ringraziare inoltre tutti gli amici e parenti che sono mi stati vicino con la preghiera, un grazie profondo a tutta l'equipe del moscati medicina interna reparto blu, a tutti gli amici medici che sono stati vicini a me e alla famiglia, Un ringraziamento agli amici dell'associazione Vita, un grazie a Giuseppe Vitullo. Grazie di cuore a tutti."