La città del tricolle, area pilota dello screening sierologico della Regione Campania disposto dal presidente Vincenzo De Luca dopo gli ultimi 24 casi positivi che hanno fatto allungare l'elenco delle persone contagiate a 200 dall'inizio dell'emergenza Covid-19 con ben 29 morti.
"Bene l'attenzionamento del presidente della Regione nei confronti della nostra comunità - afferma il chirurgo arianese Carmine Grasso sin dall'inizio attivamente in prima linea - ritengo però che ancora non sia soddisfatto il primo punto della richiesta e vale a dire il tracciamento con tampone per rilevare il maggior numero possibile dei casi positivi asintomatici i quali potrebbero continuare a diffondere il contagio. Non si tratta di una indagine a tappeto con tamponi ma della continuazione dell'attività di screening mirata e già intrapresa dall'istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno."
E dal magistrato Vittorio Melito, le cui riflessioni in questa fase delicatissima, hanno appassionato gli arianesi, arriva una nuova considerazione: "Si tratta di un'azione comunque positiva, utile per verificare la diffusione dell’immunità nella popolazione, che considero un successo ottenuto. Continuo però a pensare che essa non può essere considerata sostitutiva dell’esecuzione di tamponi, unico strumento per la diagnosi di infezione da coronavirus. L’attività svolta attraverso l’istituto zooprofilattico di Portici va ripresa e sviluppata, fino a coinvolgere tutti i contatti dei positivi e tutti gli appartenenti alle categorie elencate nella circolare ministeriale del 3 aprile, come segnalato nella lettera del 27 aprile, il cui primo punto effettivamente non è ancora del tutto realizzato."
Secondo Luigi Melito, medico: "Il problema, tampone positivo, test negativo è legato spesso al fatto che molti asintomatici, trattengono il virus solo nelle alte vie respiratore, naso gola con forme lievissime con assenza completa di sintomatologia e molto spesso mancata formazione di anticorpi da cui la negatività del test sierologici. Nelle medesime condizioni invece il tampone è positivo perché individua il virus direttamente nelle alte vie respiratorie. Questo crea un serio problema nell'ipotesi in cui un soggetto asintomatico con tali caratteristiche riceve il responso di negatività al test sierologici e felice va a casa ed abbraccia la madre ottantenne ed il resto dei familiari. Per tali motivi e non solo sarebbe stato opportuno eseguire i tamponi. Ma tant'è, che in caso di positività si dovrà comunque effettuare un tampone."
"Speriamo bene, meglio tardi che mai" - afferma Paolo Lanzafame - se non viene mappata l'intera popolazione, come andrebbe fatto almeno per ogni zona "rossa" non si riuscirà a ridurre i contagi da parte di asintomatici infettanti, che sono tanti. Perciò, in attesa dello screening continuare con le precauzioni nei contatti sociali e soprattutto "senso civico"."