Covid e sanità ad Ariano: delegazione Pd incontra Fieri

Approfondimento sulle rilevanti criticità emerse in merito alla gestione dell'emergenza Covid-19

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Il resoconto del colloquio...

Ariano Irpino.  

Il circolo del partito democratico di Ariano Irpino su iniziativa dell'ex consigliere comunale Giovanni La Vita, in delegazione con il segretario Giuseppe Ciasullo e l’ex consigliere Carmine Grasso hanno incontrato il direttore sanitario dell'ospedale Frangipane di Ariano Irpino Angelo Fieri, allo scopo di approfondire le rilevanti criticità emerse in merito alla gestione dell'emergenza Covid-19 presso la locale struttura.  

L'incontro si è svolto in un clima costruttivo, tanto che la delegazione democratica arianese ha avuto modo di apprezzare la disponibilità e la chiarezza di Frieri.

"Dal confronto - si legge in una nota del Pd - sono emersi elementi che fanno ben sperare sulle prospettive di superamento della fase emergenziale, tuttavia permangono una serie di difficoltà legate al personale ospedaliero, alla promiscuità fra pazienti covid e non, alla riapertura dei reparti e al riavvio delle unità operative e dei nuovi reparti della struttura Dea di primo livello. Superata la valutazione sulle carenze e i ritardi registrati nei mesi scorsi, si è focalizzata l’ attenzione sulle attuali condizioni e sulle strategie che la direzione sanitaria sta adottando per approdare ad un complessivo miglioramento dell’offerta sanitaria pubblica.

In merito al personale sanitario impiegato nella struttura ospedaliera, in una prima fase sono stati effettuati test sierologici di screening per tutti i presunti contagiati mentre, solo da ieri, sono partite le attività di monitoraggio di tutto il personale in servizio. Nella giornata di ieri infatti la direzione sanitaria ha provveduto a sottoporre a tampone cento addetti, altrettanto avverrà nei prossimi giorni.

Il direttore ha dichiarato che al massimo entro il 5 maggio sarà assicurata la piena copertura di tutto il personale in servizio presso il Frangipane. Inoltre, sollecitato sulla formazione specifica del personale impiegato in reparti Covid-19, Frieri, ha assicurato che si ricorrerà a personale “Covid dedicato” con esperienza, da impegnare esclusivamente nei reparti covid-19 per tutta la fase dell’ emergenza sanitaria.

A tal proposito, nella giornata di ieri ha sottoposto a formazione specifica i colleghi medici e infermieri, anche della sezione carceraria, sulle modalità di somministrazione del tampone. Altra criticità segnalata riguarda la promiscuità fra pazienti, covid, presunti covid e non covid e alla presenza nella struttura di punti di contatto in particolare presso il pronto soccorso e il reparto diagnostica.

La direzione ha previsto la ristrutturazione complessiva del pronto soccorso, in tempi che ancora non è in grado di fornire, realizzando una compartimentazione dei locali dedicati, accessibili attraverso un pre-filtro, compartimenti utili a diversificare gli ingressi con una serie di barriere.

Le criticità relative al reparto diagnostica riguardano l’utilizzo della Tac che attualmente è accessibile attraverso un unico percorso e il cui utilizzo resta condiviso. A tal proposito, considerati gli spazi angusti in cui è collocato il reparto diagnostica, la direzione sanitaria propone la realizzazione di un nuovo reparto in un’area più capiente dell’ospedale in grado di ospitare anche la collocazione dell’ imponente attrezzatura di risonanza magnetica .

Si prevede un lento rientro all’ordinario, in maniera progressiva, Fieri lo definisce “a scacchiera”, attraverso la riapertura dei reparti attualmente chiusi. Lunedì riparte la neurologia e a seguire gli altri reparti. La terapia intensiva è stata restituita alle attività originarie. In attesa che si realizzi la nuova area Covid al terzo piano, i pazienti Covid con eventuali necessità specifiche di terapia intensiva saranno destinati alle strutture di Avellino o Napoli.

Nella palazzina della vecchia struttura, al terzo piano, entro un mese e mezzo saranno realizzati posti letto ad intensità di cura, con terapia intensiva e subintensiva, ad esclusivo utilizzo di pazienti Covid. L’area sarà servita da un ascensore dedicato che permetterà anche di raggiungere direttamente il reparto di diagnostica in maniera autonoma. Quest’ ultimo risulterà dotato, in breve tempo,secondo quanto ci viene riferito, dalla risonanza magnetica.

Dal confronto inoltre è emersa sia l’importanza dei trattamenti gestiti a domicilio che la necessità di potenziare la medicina territoriale. Restano inevasi alcuni importanti quesiti che sono stati posti dalla delegazione con particolare riguardo alla imprescindibile allocazione dell’emodinamica interventistica e, alla messa in opera dei reparti di oculistica e otorinolaringoiatria ma soprattutto permangono delle incertezze legate alla tempistica e al cronoprogramma con cui restituire, potenziandola definitivamente, la struttura ospedaliera alle sue caratteristiche di Dea di Primo Livello.

La delegazione ha disapprovato il ritardo con cui si sta solo ora procedendo allo screening del personale sanitario ed ha anticipato alla direzione che seguirà con la massima attenzione le opere e le attività programmate ,ivi compresa la vicenda della radioterapia che andrà discussa nel prossimo imminente incontro con il direttore generale dell'Asl di Avellino Maria Morgante cercando di colmare innanzitutto il deficit di informazione che sino ad ora si è verificato.