Una terribille separazione tra nonni, figli e nipoti. Anziani ricoverati senza la possibilità di poter ricevere il calore e l'affetto di un familiare.
E' il dramma della solitudine, palpabile da mesi in tante case di riposo, cliniche e ospedali dove ogni visita è sospesa a causa dell'emergenza Covid-19. Tanti anziani sono all'oscuro di tutto. Non hanno ancora capito e forse non avranno il tempo di farlo, il perchè di quel distacco così improvviso e tristissimo. C'è chi purtroppo non ce l'ha fatta e chi si sta lasciando andare.
"A medicina Covid dell’ospedale di Ariano Irpino - scrive Nunzio Lucarelli psicologo e psicoterapeuta - la somministrazione di tutte le medicine necessarie avviene in modo efficiente, ma la somministrazione della medicina dell’ animo, quella che nutre di affetto, amore calore umano non può avvenire per chi è nell’ultimo viaggio, perché c’è una barriera imposta dal virus che sembra avere su di se impressa la scritta: "non superate la linea gialla voi, figli, nipoti, parenti degli ammalati dell’ ultimo viaggio." E così - aggiunge Lucarelli - questi si lasciano morire di inedia. Possibile che i medici e gli infermieri, impeccabilmente efficienti e i direttori sanitari, non possono attivare un piano di trasformazione dell’apparato organizzativo che consenta ai parenti portatori di vita di stare accanto al loro vecchio ammalato, senza ammalarsi, per spostare più in là l’appuntamento con la morte che attende, quel luogo in cui sembra voglia imporsi la scritta " Perdete ogni speranza ...” !?