Caso radioterapia, Cittadinanzattiva: "Ecco la verità"

L'intervento del tribunale per i diritti del malato di Ariano Irpino

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La nota...

Ariano Irpino.  

"In questi giorni caratterizzati dal Covid-19 siamo rimasti, impauriti ed angosciati, rinchiusi nelle nostre abitazioni e molti speranzosi si auguravano “tutto tornerà come prima”. 

Se tutto tornasse come prima, nulla cambierebbe. Leggendo le dichiarazioni sui meriti per l’avvenuto finanziamento necessario all’installazione di una radioterapia al P.O. di Ariano verifichiamo, purtroppo, che nulla è cambiato e continua la pessima abitudine di voler appropriarsi dell’esclusiva.

Per rivendicare l’attribuzione del servizio c’è stata la mobilitazione, non sempre in simbiosi, delle Associazioni di volontariato, dei Partiti politici, dei Consigli comunali, del Consiglio provinciale, dei cittadini con sottoscrizioni, insomma di tutta la cosiddetta società civile. Tutto questo è servito a focalizzare le diseguaglianze nella distribuzione dei servizi sanitari a discapito delle zone interne." E' quanto scrivono in una nota il responsabile tribunale diritti del malato, associazione territoriale di  Ariano Irpino Cristina D'Amico insieme al referente regionale Michele Gelormini.                      

"E’ dal lontano 2013 che il Ministero della salute ha continuato a prescrivere alla Regione Campania, commissariata, di modificare i numerosi Decreti con i quali determinava il fabbisogno di impianti di Radioterapia che continuavano a previlegiare il territorio napolicentrico.
Il Decreto Ministeriale n. 70 del 2015 ha definitivamente stabilito gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e quindi bacini minimi e massimi di abitanti per giustificare un equa distribuzione dei servizi e, pertanto, grazie a questa norma ed al movimento citato si cominciano ad intravedere sostanziali innovazioni per il P.O. Frangipane di Ariano ( riconoscimento Dea 1^, Radioterapia ecc.).

Cittadinanzattiva si augura che tutto non torni come prima; se tutto tornasse come prima nulla cambierebbe, permarrebbero le identiche diseguaglianze a discapito delle zone interne  e la voglia di molti  di  voler dimostrare, per i più svariati e non sempre validi motivi, di essere i primi della classe."