Giubbotti catarifrangenti per i profughi: sdegno dei sindacati

Villani (Cgil): i sindaci lavorino per l'integrazione. Le ordinanze non servono

Flumeri.  

«Per camminare sicuri i profughi hanno bisogno di essere accompagnati,non di ordinanze sindacali». Lo dice il Giovanni Villani Cgil, Ariano Valle Ufita, sul caso dell'ordinanza sindacale emanata dal sindaco di Flumeri Angelo Antonio Lanza.                                                                                                          «Organizziamo un sistema per i richiedenti-asilo che vada oltre la semplice collocazione negli alberghi o negli agriturismo, un sistema che possa servire a supplire le continue emergenze e si presenti come un sistema strutturato di accoglienza in linea con le direttive e le norme europee e con i principi di dignità delle persone che chiedono asilo. In questi mesi abbiamo registrato l'assenza dei comuni e delle istituzioni territoriali nella gestione dell'accoglienza,per questo oggi rivendichiamo un nuovo ruolo dei comuni nel costruire percorsi sociali finalizzati  a processi di integrazione,cosi come previsto dal piano nazionale del Min. degli Interni. Le persone accolte con percorsi efficaci avranno la massima probabilità di raggiungere l'autonomia e la vita indipendente, nel comune che li accoglie o altrove dove sceglieranno di trasferirsi. E' interesse delle comunità e quindi dei comuni che siano rispettate le regole ed i corretti percorsi di richiesta-asilo,di controllo e prevenzione sanitaria, di integrazione linguistica,sociale e lavorativa. A tutto questo è finalizzato l'impegno della Cgil di questi giorni, sfociato con il presidio alla Prefettura di Avellino. Ai comuni sollecitiamo una collaborazione più attiva con noi e la Prefettura  nell'attivare una vigilanza costante, per il rispetto delle regole da parte delle cooperative affidatarie,ed un controllo assiduo sulle strutture alberghiere  individuate perchè siano accoglienti ed adeguate nell'ospitalità. Facciamo appello ai Sindaci perchè non si limitino alle ordinanze,ma che si attivino nel coinvolgere il sistema associativo locale nell'accoglienza dei profughi e nei percorsi di assistenza quotidiana  di mediazione culturale linguistica e sociale».