Coronavirus e fecondazione eterologa assistita, primato dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino nella sanità pubblica campana e del Sud in generale nei giorni dell’allerta, grazie alla ricerca d’eccellenza in trincea nei giorni difficili, in cui sono tanti i reparti che hanno dovuto limitare alle urgenze le proprie attività chirurgiche, ambulatoriali, di assistenza e tanti altri quelli che si sono trasformati in corsie Covid.
De Luca: plauso all'équipe
Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, nel consueto approfondimento del venerdì, plaude all’eccellenza del Moscati nella sanità pubblica regionale. Nel reparto di fisiopatologia della riproduzione, diretto dal dottore Cristofaro De Stefano, c'è stata la prima gravidanza attraverso la fecondazione assistita eterologa. “Una bellissima notizia che ci apre il cuore alla speranza - commenta De Luca -.Voglio sottolineare la qualità dell’équipe che al Moscati segue la fecondazione assistita.”
Le parole dell'esperto
“Si tratta di un procedimento conosciuto, ma che per la prima volta in assoluto avviene nella sanità pubblica regionale - spiega De Stefano -. Un risultato di straordinaria importanza etica e sociale, che è stato reso possibile grazie all’impegno del nostro reparto ma non solo, di tutta una serie di professionalità, anche amministrative, che hanno collaborato per il successo”. Sullo sfondo le settimane di grande emergenza sanitaria nazionale per il coronavirus, le trasformazioni necessarie per far fronte alla pandemia, che hanno imposto una riorganizzazione dei servizi.
La telemedicina
Da oltre un mese per l'emergenza coronavirus sono stati rimandati interventi e visite rinviabili negli ospedali per ridurre gli accessi e contenere il contagio. Così come sono stati sospesi i trattamenti di PMA (salvo completare i trattamenti già avviati o quelli non rinviabili su pazienti oncologici). “Abbiamo comunque dovuto cercare di ridurre il numero di accessi in ospedale e ci siamo avviati ad un processo di digitalizzazione, laddove possibile, di consulto e assistenza".
Si chiama “Smart PMA” il progetto tutto italiano che coinvolge otto tra i più importanti centri sanitari pubblici di Procreazione medicalmente assistita. Ideato dall’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, soggetto coordinatore e primo promotore, sta rispondendo concretamente all’urgenza di non abbandonare in tempi di Covid-19 i pazienti affetti da sterilità in trattamento sfruttando l’uso della telemedicina.
Gli ospedali in rete
Coinvolti dall’ospedale campano, hanno attivato il servizio il Policlinico San Martino e l’Ospedale Evangelico di Genova, il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, l’Ospedale Sandro Pertini di Roma, l’Ospedale di Conversano (Asl Bari); e da oggi si sono uniti i due centri lombardi: l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e l’Ospedale metropolitano Niguarda di Milano.
“Controlli e consultazioni sono resi possibili in videochiamata per le coppie in lista d’attesa garantendo così una “finestra informativa” sempre attiva per chi ha urgenze, indipendentemente dalla sede”. Al Moscati di Avellino l’iniziativa è attiva già dal 6 marzo.
I servizi, il coronavirus
«In questo modo abbiamo affrontato una priorità, come spesso accade in ospedale. Non potevamo chiudere la porta e basta, dovevamo dare una risposta ai nostri assistiti. La telemedicina ci è venuta in aiuto, un modo per seguirli senza venire direttamente in ambulatorio».
Ma è importante ripartire il prima possibile, come spiega il direttore dell’Unità Operativa De Stefano.
I numeri parlano chiaro e la Federazione della Società italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO) ha elaborato nuove raccomandazioni per quando sarà decretata la fase 2 della pandemia. Perché ogni mese di inattività ha un impatto fortissimo sulla natalità; dal 2014 a oggi il trend delle nascite grazie alla fecondazione assistita è in crescita continua.
Con il Covid 1500 bimbi in meno al mese
"La stima dei trattamenti per il 2019 è di 80mila coppie circa trattate quindi se possiamo ipotizzare 11 mesi di attività lavorativa media si tratta di circa 8.000 coppie al mese ". "Considerando la capacità di tradursi in bambini vivi avremo una perdita stimata di circa 1500 al mese”. Per l impatto demografico è una cosa assai rilevante per l impatto emotivo anche, la gravidanza è un progetto di genitorialità che tende a realizzarsi attraverso un atto medico quindi ha un peso emotivo importante, al danno demografico nazionale ce ne è da aggiungere uno enorme dal punto di vista emotivo per le coppie".
L'Associazione Luca Coscioni
Intanto l’Associazione Luca Coscioni, che aveva diffidato il precedente governatore Caldoro e ha poi partecipato all’iter normativo insieme alla giunta De Luca: “Bellissima notizia che riempie di speranza. Ora continueremo a batterci affinchè le altre Regioni seguano questo esempio virtuoso”
Filomena Gallo, avvocato, Segretario Nazionale Associazione Luca Coscioni: “Accogliamo con estrema felicità la notizia della prima gravidanza in Campania dal 1985, in una struttura pubblica, l’ospedale Moscati di Avellino, con l'aiuto della fecondazione medicalmente assistita in vitro con donazione di gameti. La prima al Sud Italia dopo 35 anni.
"Il giorno in cui, lo scorso 2 febbraio 2019, insieme al Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, è stata resa nota la modifica della normativa regionale in materia di Fecondazione Medicalmente Assistita, con la possibilità di accedere a carico del Servizio Sanitario Regionale a tutte le tecniche di PMA consentite nel nostro Paese, moltissime coppie hanno riavuto la speranza di poter provare a cercare una gravidanza tramite queste tecniche a carico del SSR - spiega Gallo -. Allora è stato ripristinato un principio di uguaglianza nell'accesso alle cure e le notizie come quelle di oggi sono la dimostrazione del valore e della portata di quelle norme. Notizie che alimentano il nostro operato, a tutela dei diritti e del loro esercizio.
Campania modello virtuoso
Questa gravidanza ci proietta direttamente nel domani, rafforzando le nostre azioni affinché in tutte le regioni siano erogate tutte le tecniche di PMA, anche nelle strutture pubbliche. Il limite economico non deve più costituire un limite per la volontà di mettere al mondo un figlio, così come i problemi di salute che spesso impediscono la gravidanza.
Da dicembre 2019 l'Associazione Luca Coscioni chiede a tutte le regioni ancora inadempienti di riformare le norme interne in materia di PMA: il modello virtuoso della Campania ora potrebbe essere seguito da Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.