Ariano, 125 casi positivi. 15 solo ieri: qualcosa non quadra

Nuovo forte appello a De Luca: "Se necessario mandi esercito e volontari per la spesa nelle case"

ariano 125 casi positivi 15 solo ieri qualcosa non quadra

Ad Ariano la situazione è sempre più drammatica, ma le istituzioni restano ancora molto distanti dalla realtà, non è stato reso ancora chiaro a De Luca il vero dramma di Ariano, qui si piangeranno altri morti..

Ariano Irpino.  

125 casi positivi di cui 15 in blocco solo nella giornata di ieri, il dato più alto registrato finora e che preoccupa non poco Ariano. A questo si aggiunge il triste elenco delle vittime, 12 in totale in città, le ultime due nella giornata di ieri: un anziano al Centro Minerva e l'ex assessore provinciale Francesco Lo Conte in rianimazione al Frangipane. Ben 387 i pazienti in sorveglianza sanitaria. 

E' un continuo ingresso di bare nel cimitero arianese nella solitudine di una semplice benedizione tra pochi intimi. E' un dramma che accomuna tante famiglie strette nello stesso dolore. C'è qualcosa che non va e forse davvero non bastano le ordinanze calate dall'alto.

Viene rivolto un forte appello al presidente Vincenzo De Luca a visitare Ariano e ad analizzare con la massima attenzione questi dati così allarmanti. Qui non è stato risolto ancora nulla. Il focolaio attivo purtroppo non è stato ancora isolato. Si convochi al più presto un tavolo istituzionale alla presenza di prefettura, regione e protezione civile. Ariano non può essere lasciato solo a gestire questa emergenza. Si cominci a prevenire la diffusione di nuovi contagi anche in altre strutture per anziani e disabili. Ma subito. Non c'è più tempo da perdere. E se necessario si valuti anche l'iniziativa di far distribuire la spesa nelle case da volontari ed esercito. Serve una misura drastica e ancora più stringente, nel rispetto soprattutto di chi davvero dal primo giorno di zona rossa non è più uscito da casa.

Per quanto riguarda la questione aiuti, si sta intervenendo da più parti con i pacchi alimentari, i campo Comune, servizi sociali, associazioni di volontariato e protezione civile. In prima linea la pubblica assistenza Vita, Aios, Croce Rossa, Panacea e cooperativa Artour. "Nessuno è stato lasciato solo finora - ha chiarito il commissario prefettizio Silvana D'Agostino - abbiamo ancora disponibilità di aiuti per poter aiutare chi è in difficoltà."

Il grido disperato di una donna, di una mamma, Gisella Spaccamiglio, condiviso e fatto proprio da tantissime persone. E' il più concreto e chiaro in questo momento così drammatico: "Fino ad ora sono stata quella che non ha voluto polemizzare in un momento cosi' delicato per il nostro paese ma ogni giorno continuo a leggere numeri di contagi sempre piu' elevati ad Ariano. Allora mi chiedo se le misure di contenimento adottate fino ad ora sono inefficaci o addirittura troppo remissive visto che la maggioranza purtroppo dei cittadini continua a non voler comprendere. Come una madre capisce quando deve adottare misure piu' rigide per il bene dei propri figli. Cosi chiedo ai nostri politici arianesi di prendere in mano la situazione e chiedere che vengano prese misure piu' forti con l'intervento dell'esercito che aiuti le forze dell'ordine nei controlli. Io amo la mia terra, e voi?"

"Da un analisi della situazione emersa ad Ariano Irpino visti i dati del contagio, penso che occorra urgentemente uno screening della popolazione a partire dalle categorie più a rischio, dei contatti e poi fino ad un margine più ampio possibile della popolazione - afferma Pasqualino Molinario - gli strumenti ci sono: il Coc comunale presieduto dal commissario prefettizio deve immediatamente firmare un protocollo tra Asl , medici di assistenza primaria, unità speciali di continuità assistenziale, 118,  associazioni di volontariato, protezione civile, le forze dell’ordine per poter attuare immediatamente l’esecuzione di test rapidi Covid-19 e tamponi anche con l’aiuto per la lettura degli stessi del centro di ricerca Biogem e dei laboratori ospedalieri (Frangipane, Criscuoli, Moscati ) e privati accreditati. Lo chiedono i cittadini, le Associazioni, le forze politiche."

Il dato più importante da non sottovalutare è questo. Allo stato attuale ci troviamo di fronte ad una zona rossa disegnata solo sulla carta, senza uno studio epidemiologico reale, una tracciabilità attenta e meticolosa dei potenziali focolai d'infezione e un controllo rigoroso a persone sintomatiche e asintomatiche.