Campania: stop alle attività non essenziali e ai cantieri

Per 550 comuni arriva la stretta del Governatore

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De Luca: Più facciamo gli imbecilli più questo calvario durerà mesi

Arriva dalla regione Campania una ulteriore stretta per il contenimento del contagio da coronavirus. Oltre alle nuove prescrizioni emanate in serata dal Ministero della Salute in tutta Italia in Campania si è provveduto a chiudere tutte le attività non essenziali in 550 comuni e il blocco dei cantieri.

“Su tutto il territorio regionale fino al 3 aprile 2020-03-18 E’ sospesa l’attività dei cantieri edili su committenza privata, fatti salvi gli interventi urgenti strettamente necessari a garantire la sicurezza o la funzionalità degli immobili e in ogni caso con obbligo di adozione dei dispositivi di protezione individuale da parte del personale impiegato e delle ulteriori misure precauzionali previste dalla disciplina vigente. I responsabili provvedono alla messa in sicurezza e alla chiusura temporanea del cantiere non oltre 5 giorni dalla data della presente ordinanza.

Per i lavori di committenza pubblica, fatti salvi l’avvio e la prosecuzione di quelli concernenti le reti di pubblica utolità e l’edilizia sanitaria nonché gli interventi volti ad assicurare la messa in sicurezza e la funzionalità degli immobili, le stazioni appaltanti valutano la differibilità delle singole lavorazioni o interventi in corso ovvero programmati. Per le lavorazioni  indifferibili è fatto comunque salvo l’obbligo di adozione dei Dpi e delle ulteriori misure precauzionali. Per le lavorazioni differibili sono disposti la messa in sicurezza e la chiusura temporanea del cantiere da concludersi non oltre 5 giorni dalla data della presente ordinanza.

Salvo che il fatto costituisca più grave reato il mancato rispetto degli obblighi di cui al presente provvedimento è punito ai sensi dell’art. 650 del codice penale, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro”.

«Io sono per chiudere tutto e militarizzare l'Italia». Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca che dichiara di pensarla « diversamente dal governo nazionale, le mezze misure non risolvono il problema ma finiscono per aggravare le condizioni di vita dei cittadini». «L'Italia si rivela il paese del mezzo mezzo e del fare finta», ha dichiarato in diretta Fb annunciando le due nuove ordinanze.

Bisogna assicurare «il massimo di tutela più che per i malati per i medici e per gli infermieri», aggiunge De Luca. «Se arriviamo non all'8 per cento ma 20-30 per cento dei contagi tra il personale medico salta tutto». 
C'è stato un aumento dei contagi in Campania innanzitutto «per il ritorno dei cittadini dal nord ma anche per l'inciviltà, irresponsabilità e bestialità di componenti rilevanti della nostra società. Se continua questo andazzo, conteremo i morti e rischiamo di non avere posti per ospitare i vostri padri e le vostre madri – ha aggiunto il Governatore  - Più facciamo gli imbecilli più questo calvario durerà mesi».

Da qui l'appello: «Manteniamo la distanza». «Oggi siamo a 750 contagi e 79 persone ricoverate in terapia intensiva. La previsione dei nostri tecnici è che entro il 29 marzo saremo a 1500 contagi, entro inizio aprile avremo 3mila persone positive contagiate e 140 persone in condizione da richiedere un ricovero in terapia intensiva. Su una popolazione di 6 milioni di abitanti sono dati che rappresentano un problema gestibile, ma se abbiamo comportamenti irresponsabili, se costruisci e altri demoliscono dietro te il problema rischia di diventare drammatico».