Coronavirus. Chiamate a raffica al 118 e i kit di protezione (tuta, mascherina e guanti) che scarseggiano per i lavoratori del soccorso mobile, che hanno scritto alla Regione, all'azienda sanitaria per avere nuove scorte.
Una escalation di contagi Covid-19 in Irpinia, 14 in pochi giorni e 4 risultati positivi nella sola giornata di ieri, scatena la psicosi sul territorio e le chiamate al 118 arrivano a raffica. Ci sono punti di soccorso presi d'assalto e che, in poche ore, hanno esaurito le scorte, dopo aver effettuato un numero tale di interventi che, nei fatti, ha esaurto i materiali nelle disponibilità degli operatori. Oggi dovrebbero essere assegnate nuove scorte dalla Protezione Civile, ma le ultime 48 ore sono state difficili per chi lavora a bordo delle ambulanze.
I responsabili di alcuni presidi hanno scritto alla asl perché non hanno i dispositivi, tute e mascherine, necessari per lavorare sulle ambulanze e hanno interrotto le emergenze per il Covid-19.
Personale in piena allerta. Le misure di protezione restano l'unica arma per proteggersi, per lavoratori in prima linea contro il Coronavirus e impegnati in tanti interventi di soccorso.
Il primo contagiato in città, probabilmente l’autista di un ambulanza del 118, e le difficoltà nel pronto soccorso del Moscati che resta comunque sotto pressione, agitano il capoluogo. Sono i lavoratori di settori strategici come quello della sanità a chiedere attenzione massima, spingendosi fino alla denuncia alla procura della Repubblica come nel caso del Nursind che si è rivolta al procuratore di Benevento per denunciare i ritardi nella sanificazione degli ambienti dell’ospedale e nella riapertura del pronto soccorso. E anche all'Fca ci sono state proteste vibranti dei lavoratori che chiedono più sicurezza .
Sia all'Fca che al Pronto Soccorso è servito l'arrivo dei carabinieri per tenere sotto controllo la situazione. L'anziano di Greci risultato ieri positivo al test è al Moscati dal sei marzo, e avrebbe frequentato prima il pronto soccorso, poi medicina interna per fare esami e verifiche anche nel reparto di Cardiologia.
Medici e infermieri invocano test rapidi e tutti i lavoratori del presidio mentre da ieri i direttori genrali e commissari straordinari delle Asl e delle Aziende Ospedaliere della Campania, la Direzione generale per la tutela della salute della Regione, hanno sospeso fino al 6 aprile prossimo i ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso le strutture ospedaliere pubbliche, private accreditate e gli ospedali classificati. "Possono essere effettuati solo ricoveri con carattere d’urgenza, non differibili. La sospensione è valida per tutti i ricoveri programmati ad eccezione dei ricoveri per pazienti onco-ematologici medici e chirurgici. Tale sospensione vale anche per tutte le attività in libera professione intramoenia, spiega la nota dei sanitari.
Un blocco necessario per fermare la diffusione del Covid-19.