Covid-19 al Moscati. "Donna positiva non era stata isolata"

Caos e proteste nel reparto di rianimazione

covid 19 al moscati donna positiva non era stata isolata
Avellino.  

Momenti di tensione e proteste questa mattina all'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, per la gestione di un caso sospetto da Coronavirus. Il Covid-19 mette sempre più a dura prova il sistema sanitario italiano, tra disagi, rischi, medici che si ammalano e aumento esponenziale del numero di contagi e necessari ricoveri, in alcuni casi.

L’ultimo caso di Coronavirus registrato al Moscati di Avellino, la donna di 31 anni di Ariano Irpino, crea agitazione nell’interno dell’ospedale di contrada Amoretta. Si tratta della settima persona risultata positiva al test in provincia di Avellino, sei di queste sono tutte originarie di Ariano Irpino. La denuncia della Nursind è chiara: “La paziente non era stata da subito isolata in terapia intensiva”. Un particolare non da poco per Romina Iannuzzi referente di categoria, che ricorda le ormai note procedure di cautela in casi simili. Secondo quanto riferito, la donna avrebbe trascorso 48 ore in rianimazione a contatto con il personale medico e infermieristico.

Sono in corso verifiche per accertare quanto raccontato dai lavoratori del presidio. Si attendono i referenti dell'Asl per ricostruire la precisa filiera di contatti avuti dalla 31enne, ricoverata da due giorni nell'ospedale avellinese. Secondo quanto trapelato e spiegato dalla sindacalista la 31enne sarebbe stata valutata nel pretriage due giorni addietro, non come caso di contagio da Coronavirus. La donna era arrivata al pronto soccorso in coma diabetico. Da una analisi effettuata dal medico infettivologo non sarebbero emersi elementi tali da motivare l'esecuzione del tampone. In terapia intensiva la donna respirava da sola, poi la comparsa della febbre che ha allarmato i medici e ha motivato l'esecuzione del tampone che ha dato esito positivo. Il risultato è arrivato ieri sera dall'ospedale Cotugno di Napoli. Ora c'è molta tensione in ospedale per i due giorni trascorsi dalla donna in reparto, a contatto col personale ma anche con altri pazienti ricoverati in reparto. Tutti vogliono chiarimenti e verifiche accurate, su ogni aspetto di questa vicenda, che ha scatenato l'allerta massima nel reparto. Intanto si attende la sanificazione degli ambienti in cui è stata ricoverata la donna, che ora resta in isolamento.