Doveva essere solo uno giornata di festa per entrambe le tifoserie, Vis Ariano Accadia e Polisportiva Grotta e alla fine è stata una domenica da incubo. Ben 350 persone, questa la stima ufficiale delle forze dell'ordine, sono rimaste fuori dallo stadio Silvio Renzulli.
Mai accaduto nella storia del calcio arianese, neppure negli anni di gloria quando nel vecchio campo sportivo in terra battuta era ben nota a tutti, la legge della "fenza".
Dall'ufficio tecnico comunale, che è deputato a valutare la stabilità della struttura e la relativa capienza non è arrivato il parere favorevole. In parole semplici, è mancata la firma per garantire una capienza maggiore.
Risultato? Posti assegnati 200, di cui 150 ai locali, nella tribuna centrale e 50 agli ospiti in curva. Se invece fossero terminati i lavori di ristrutturazione, annunciati da anni e fermi al palo, basta vedere all'ingresso accanto all'ex chiosco bar in che condizioni versano le mura, i posti sarebbero stati 951 in tribuna 567 in curva.
La polizia di fronte a questa delicata situazione non ha potuto fare altro che garantire la sicurezza e l'ordine pubblico alle persone all'interno dello stadio, contate una ad una al loro ingresso.
La società ha provato invano a mettere in piedi un nuovo piano di sicurezza, ma senza alcun risultato. Era stata chiesta in pratica al Comune un'autorizzazione in via eccezionale. Un piano redatto dallo studio Ipas di Ariano, fa sapere il presidente della società Michele De Rosa, che prevedeva una capienza di 200 soettatori in curva e 400 in tribuna centrale con relativi addetti alla sicurezza. Il tutto comunicato alle autorità di pubblica sicurezza per quanto di competenza. Richiesta datata 24 gennaio 2020.
Il paradosso? Oltre un centinaio di tifosi si sono recati in villa comunale, controllati a vista da una pattuglia dei carabinieri, altri, una cinquantina soprattutto famiglie sono rientrati a casa indignati e un centinaio invece, hanno assistito alla gara in condizioni di estrema pericolosità, aggrappati alle ringhiere, tra la vegetazione e un canale, con il rischio di scivolare e precipitare dalla scarpata in un dirupo sul versante via Fontananuova. Come dire, più sicuri dentro che fuori dalla stadio.
"Silvio Renzulli, la passione non può entrare", titola Antonio Guarini su cittadiaraino.it "Domenica 26 gennaio 2020 la passione per lo sport è rimasta fuori dal “Silvio Renzulli” di Ariano Irpino. Una pagina triste della storia dello sport arianese. E forse non solo dello sport. Ma chi ha la passione nel cuore non può essere fermato da un portone chiuso. “Noi non supereremo mai questa fase”, che tutti se ne facciano una ragione. Tutti."
Una situazione davvero assurda. Per la società, che ha già annunciato di costituirsi parte civile, un danno notevole per mancato incasso e l'amarezza di non aver potuto garantire una degna ospitalità ai tifosi, sia locali che ospiti che in tutto questo hanno dimostrato grande correttezza e civiltà. Gli sfottò esistono in ogni stadio e fanno parte del pallone, ma la rivalità tra Ariano e Grotta è superata da anni e la si manfesta forse pericolosamente più in politica che nel calcio.