Gennaio 2019, una storia tenerissima di un uomo, lascia tutti senza parole nella Valle del Miscano, a Montecalvo Irpino. E' quella di Mario Lo Conte, 74 anni.
Come si ricorderà, i suoi familiari, si stavano apprestando a vegliarlo sul letto di morte e ad organizzare il suo funerale ma lui sbalordisce tutti alzandosi e riaprendo gli occhi.
Era andato a fare spesa in paese, poi un improvviso malore, la corsa e la corsa in ospedale ad Ariano Irpino. Il ricovero, il ritorno a casa, perché non c’era più nulla da fare. Morto, non restava che organizzare i funerali e portarlo in chiesa per celebrare il suo funerale. Ma all’improvviso, Mario si rialzò.
"Ho visto la croce di Cristo dinanzi ai miei occhi - ci raccontò - poi non ricordo più nulla. Come se qualcosa si fosse azzerato. Oggi mi ritrovo da vivo in un letto d’ospedale qui a San Giovanni Rotondo. Credo che Dio mi abbia fatto questa grazia. Sono credente, sereno e accetto le sofferenze."
Nove anni in Svizzera come imbianchino ed altri lavori stagionali. Poi pensionato, si era è sempre occupato di autoricambi. Sacrifici ed opere di bene. Non sposato, quattro sorelle e tre fratelli, un altro purtroppo venuto a mancare. Persona semplice e umile come del resto la sua famiglia. Un uomo semplice e dal cuore buono Mario, sempre pronto ad adoperarsi per gli altri.
Ci aveva promesso di farci visitare insieme a lui, non appena si fosse ristabilito fisicamente, quell’oasi di pace a San Vito, un luogo consacrato e tanto caro al popolo montecalvese. Ma, purtroppo, non c’è stato il tempo.
A distanza di sette mesi, ed esattamente il 7 agosto Mario se n'è andato e questa volta per sempre, dopo aver combattuto fino alla fine con fede, silenzio, compostezza e rassegnazione la sua malattia devastante.
E lo ha fatto nel luogo a lui più caro, la sua casa, sotto la grande croce e accanto al centro di spiritualità, pregate pregate da egli creato, all’ingresso del paese a Montecalvo Irpino, in cui ha sede la cappella dell'Abbondanza con la fonte di acqua benedetta, grotta di Lourdes, il presepe permanente, la via gloriosa di San Pompilio, il Calvario, la grotta dell'Arcangelo Michele, la croce luminosa e la sala conferenze.
Un calvario durato alcuni mesi, da una struttura sanitaria all’altra, vissuto con grande sofferenza nella preghiera da Mario, circondato dall’affetto della famiglia e dei suoi amici più cari.