Il 2019 ad Avellino è stato l'anno di Gianluca Festa ma sono tanti gli avvenimenti in città che hanno caratterizzato i 12 mesi appena andati in archivio. Il tema delle opere pubbliche è tornato centrale anche con la nuova Amministrazione, ma Avellino sconta ancora troppe incompiute in città che nel 2020 dovrebbero vedere la luce.
Dopo 18 anni l'Autostazione di via Colombo è ancora al palo, anche se la Regione ha impresso un'accelerazione per l'apertura, al pari della gemella di Grottaminarda.
Il tunnel di Piazza Garibaldi resta una ferita aperta, aldilà dell'utilità o meno dell'opera, il sindaco si è impegnato a completarlo per la prossima primavera, ma il sottopasso continua ad arricchire le polemiche con le opposizioni consiliari.
A Piazza Castello i commercianti nei prossimi mesi dovrebbero finalmente veder realizzata una bretella di collegamento tra corso Umberto I e via Circumvallazione. Una boccata d'ossigeno per gli affari della zona in attesa di capire, dopo sette anni tra sequestri e campionamenti quando l'intera agorà del Castello verrà riconsegnata alla cittadinanza.
Il progetto della metro leggera è stato ripreso dall'assessore al ramo, Antonio Genovese, la stabilità dei pali è stata assicurata, ora bisogna accelerare per la messa in esercizio del servizio, anche qui dopo decenni di stallo e polemiche.
Epocale è stata definita la decisione di Festa di delocalizzare il Terminal Bus da Piazza Macello al piazzale dello Stadio Partenio, nell'ambito di un progetto più ampio che prevede anche, da gennaio, lo spostamento del mercato bisettimanale nell'area di campo Genova.
Intanto a palazzo Caracciolo il Presidente Domenico Biancardi dribbla le polemiche e tira dritto con il suo progetto avveniristico e accompagnato da grandi discussioni di un traforo che colleghi la valle Caudina con il Mandamento baianese, e avvicini l'Irpinia alla città metropolitana di Napoli. Nel frattempo il sindaco di Avella lancia la Fondazione Sistema Irpinia per creare un grande hub del turismo in provincia di Avellino.
Ad Irpiniambiente il 2019 è stato l'anno del passaggio di testimone tra l'avvocato Boccalone e Matteo Sperandeo, con risultati consolidati sul fronte della differenziata ma con l'incognita, che ancora pesa, della carenza di impianti.
Infine l'Alto Calore: il manager Michelangelo Ciarcia va avanti nel percorso di razionalizzazione dell'ente idrico di Corso Europa in attesa di una sponda governativa e regionale per il suo salvataggio, continuamente alle prese con un maxi-debito accumulato negli anni e con la fatiscenza delle reti idriche colabrodo.
Grandi incompiute ed enti pubblici da salvare. A partire dal tunnel, chissà che non ci pensi davvero il “Babbo Natale Festa”...