"Ho 100 anni, non prendo medicine e bevo coca cola"

La bella favola di nonna Filomena Russo da Torre Le Nocelle in provincia di Avellino

Storie di longevità e amore...

Torre le Nocelle.  

"Ho cento anni e ringrazio Dio che me li ha dati, ho fatto sempre la contadina, non prendo medicine e bevo coca cola, mi piace molto." 

Torre Le Nocelle in festa, per i 100 anni di Filomena Russo. Vedova da 25 anni, 2 figli Saverio e Ciriaco, 5 nipoti e 1 pro nipote, è lei la Regina del paese.

Una vera e propria festa di contrada, tutta per lei, davanti alla sua abitazione di in via Fontana d'Agli addobbata in ogni angolo. Ad onorarla, il sindaco del paese Antonio Cardillo con tanto di fascia tricolore, l'amministrazione comunale e il parroco Padre Michele Bianco. 

Così il primo cittadino: "E' senza dubbio un evento ben augurante per il territorio alla luce delle tante emergenze ambientali che affliggono le nostre terre in Campania, con risvolti a volte anche tristi. Avere nella proria comunità una centeneria è per noi motivo di grande orgoglio e un onore soprattutto. 

"Ringrazio il Comune per la targa ricevuta e tutte le persone che sono venute ad onorarmi e a portarmi tanti regali, parenti ed amici. Auguro una lunga vita anche a loro."

E poi Zi Filumena sorride nel parlare di Tina e Gemma al programma Uomini e donne che guarda con interesse e passione: “Fanno solo sciarre quelle due.”

Originaria di Venticano, vita semplice e genuina, in aperta campagna tra i sonori della natura che fanno parte da sempre della sua vita. 

"Qui vivo da quando mi sono sposata e ci siamo voluti sempre bene, con tutti. Oggi trascorro le mie giornate in casa, seduta e a tavola mangio pasta asciutta."

Ci colpisce in modo particolare, il pensiero di Padre Michele Bianco, sicuramente il più appropriato in occasione di questa straordinaria ricorrenza. 

"Un evento da considerare come un fatto eccezionale, se si considera che oggi la vita, per fortuna si è allungata, però questi traguardi, si raggiungono di rado. Una vita condotta in maniera sana, mangiando cose genuine e soprattutto vivendo la territorialità nella sua purezza, non contaminata. Una donna di elette virtù, da un retaggio familiare legato alle tradizioni, alla cultura, quella più vera e genuina, credo le abbia permesso anche grazie all'affetto dei suoi cari, di giungere a questo traguardo e le auguriamo di andare oltre."