Si apprestavano a vegliarlo sul letto di morte e ad organizzare il suo funerale ma lui ha sbalordito tutti alzandosi e riaprendo gli occhi: “Sono vivo”.
E’ l’incredibile storia di Mario Lo Conte, 74 anni, di Montecalvo Irpino, in provincia di Avellino, che oggi, ancora frastornato, in ospedale ci racconta con gli occhi pieni di lacrime ciò che è accaduto.
“Ero andato a fare spesa in paese, avevo avuto un malore ed ero stato trasportato in ospedale ad Ariano Irpino. Il ricovero, poi il ritorno a casa, perché per me non c’era più nulla da fare. Morto, non restava che organizzare i funerali e portarmi al cimitero. Era stato contattato anche il prete. Ma all’improvviso, questo mi è stato raccontato poi dai miei familiari, mi sono rialzato.
Ho visto la croce di Cristo dinanzi ai miei occhi, poi non ricordo più nulla. Come se qualcosa si fosse azzerato. Oggi mi ritrovo da vivo in un letto d’ospedale qui a San Giovanni Rotondo, circondato dall’affetto straordinario del personale medico ed infermieristico e senza voler essere presuntuoso, penso ad una sola cosa: Credo che Dio mi ha fatto questa grazia. Sono credente, sereno e accetto le sofferenze. Dio è un padre, giusto e misericordioso che vuole bene a tutti. Peccato che molti uomini, si lasciano ingannare e rubare la fede dal demonio.”
Dio e la fede al primo posto dunque, nella vita di Mario che ora spera di guarire al più presto e tornare a casa sotto quella grande croce.
“Dio si è servito di me e io ho accettato. Il demonio ha cercato sempre di distruggermi. Ma io sono felice della mia vita, perché l’ha decisa Gesù".
Nove anni in Svizzera come imbianchino ed altri lavori stagionali. Oggi pensionato, si è sempre occupato di autoricambi. Sacrifici ed opere di bene. Non sposato, quattro sorelle e tre fratelli, un altro purtroppo venuto a mancare. Persona semplice e umile come del resto la sua famiglia. La sua casa è la chiesa, in via San Vito, in quel luogo consacrato e tanto caro al popolo montecalvese, da egli realizzato: “Il centro parrocchiale, con all’interno la Cappella dell’Abbondanza, la via gloriosa di San Pompilio, la Grotta di Lourdes, la sala conferenze e il presepe permanente.
Tantissime le attestazioni di affetto da parte di amici e parenti, il telefono di Mario squilla ripetutamente ed è un sollievo per tutti sentire ancora la sua voce. Sorridendo ad un amico, che gli chiede come stia, Mario dice: “Se da morto rispondo al telefono, vuol dire che sono vivo e Dio mi ha voluto ancora qui.”