Da cacciatori a prede. Un passaggio che si è consumato in questa (post) moderna società dell’informazione: se prima eravamo noi ad “andare a caccia” nel mare magnum delle notizielocali, nazionali e internazionali, cercandoquelle più congeniali ai nostri interessi, ora sono le notizie a scovare noi, piombandoci addosso in qualsiasi posto e momento (specie tramite i social network).
Ed è proprio in questo processo ormai invertito che il ruolo dei giornalisti assume un’importanza crescente: il folto esercito delle snack (e spesso fake) news può essere respinto (o quantomeno rallentato nel proprio incedere) solo da professionisti appassionati, competenti, pronti a controllare le fonti e approfondire le tematiche ma, soprattutto, innamorati della verità.
Già, la verità, quella che vi farà liberi (Gv 8, 32), che Papa Francesco scelse – non a caso – come tema della 52esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, e che ha sempre guidato la vita e la missione apostolica del Santo di oggi, Francesco di Sales, patrono proprio dei giornalisti.
I suoi volantini, manifesti (o, forse meglio, flyer) raggiunsero tutti, anche i fedeli più lontani. Riuscirci a quel tempo era una impresa, nel villaggio globale di oggi è un gioco da ragazzi, ma anche una responsabilità:il seminatore che esce a seminare deve fare attenzione sia a ciò che semina sia ai luoghi della semina, perché c’è sempre qualcuno in agguato (gli uccelli, le rocce, il sole, le spine). Sono i pro e i contro della comunicazione disseminativa: per orientarvi – come i Re Magi di qualche settimana fa – seguite la stella di Gesù Cristo, seguite la verità. Buona festa a tutti dal Vescovo Arturo.