di Gianni Vigoroso
Seduta su una scrivania, sorriso stampato sul volto, grinta da vendere, Simona Atzori milanese figlia di genitori sardi, sin dalla sua nascita senza braccia si racconta e lo fa emozionando tutti con le sue parole piene di verità e speranza soprattutto verso chi vive il triste calvario della disabilità.
Si da piccola nonostante le difficoltà ha intrapreso l'attività di pittrice e di ballerina classica. Oggi scrive libri, partecipa a diverse iniziative, incontra gli studenti nelle scuole e chi è impegnato quotidianamente nel volontariato. Una vita normalissima. E il perchè lo ha spiegato subito a tutti in sala nell'auditorium comunale di Ariano Irpino: "Sono una donna felice, non mi manca nulla.
Sono nata così, scombinando inaspettatamente i piani della mia famiglia. Il Signore mi ha disegnata a sua immagine e non è stata un’ingiustizia."
Si racconta e commuove tutti, Simona, in occasione della riapertura dello sportello territoriale del centro servizi per il volontariato irpinia solidale: "Il sorriso è energia, è voglia di mostrare agli altri che davvero possiamo essere felici. La mia vita è un dono, è una grande forza, un grande amore, grazie alla mia famiglia l'ho accolta in una maniera incredibile, la mia vita è gioia. "
Poi Simona cita una frase a lei tanto cara di Gennaro Cannavò: «Le sue braccia sono rimaste in cielo e nessuno ha fatto tragedie».
E alla domanda, come si vive senza poter abbracciare Simona risponde così: "Io "aggambo" e lo faccio in ogni momento con tutto il mio cuore. Lo faccio, danzando, dipingendo dicendogli grazie in ogni modo."
Il 24 dicembre, alla vigilia di Natale di sei anni fa la scomparsa di sua mamma. Un dolore difficile da spiegare, ma nello stesso tempo la forza di lottare e di non arrendersi mai.
"La vita ha un sapore immenso anche di fronte agli ostacoli più grandi. Tante volte ci sentiamo abbracciati da chi forse non ci dona amore. Mi sento felice, la diversità per me è un valore, quello più grande."