di Andrea Fantucchio
L'implacabile tribunale dei social network non ha risparmiato neppure il loro matrimonio. A nulla è valso il fatto che sia Alessandro che Olena, entrambi residenti a Montecalvo Irpino, hanno dedicato la propria vita al prossimo: lui autista soccorritore, lei soccorritrice ucraina. A far indignare i probiviri della rete quell'arrivo in ambulanza nel giorno dell'attesissimo “sì”.
Dopo dieci anni di fidanzamento questi due ragazzi, volontari storici del 118 Anpas Vita di Montecalvo, avevano deciso di coronare il loro sogno d'amore sbocciato fra un intervento e l'altro: più di un lavoro, una vocazione svolta nonostante mille sacrifici. Ma, come vi anticipavamo, la scelta di quell'ambulanza come "carrozza" ha dato fastidio a tanti. Il collega Gianni Vigoroso aveva ripreso, grazie al supporto del fotografo Franco D'Addona, i momenti di gioia dei due innamorati. Le polemiche sono nate dopo, quando quelle stesse fotografie sono state postate su facebook.
Sul social network si è scatenata una feroce polemica, c'è anche chi ha accusato gli sposi di aver lasciato scoperto il servizio 118. I due hanno subito precisato che il mezzo era fermo e inutilizzato: insomma una scelta simbolica e coreografica. Ma, come potete immaginare, i commenti stizziti dei giudici da tastiera si sono fatti sempre più taglienti: la sentenza era stata emessa e non erano concessi appelli. Così come accaduto a Boscoreale (Napoli) dove una coppia di infermieri ha deciso di sposarsi arrivando in Comune su una ambulanza guidata dal padre della sposa. Anche in quel caso l'episodio ha innescato una pioggia di polemiche manifestate rigorosamente via social.
Olena ha deciso di affrontare le critiche con la consueta calma e ha commentato a Repubblica.it: «A qualcuno l'idea è piaciuta, ad altri per niente. Persone che non conosciamo ci hanno criticato su Facebook, a volte commenti pesanti, ci sono rimasta un po' male ma può capitare. Accettiamo le opinioni degli altri, la scelta di un'ambulanza può piacere o meno, ma non abbiamo fatto nulla di sconsiderato. Non abbiamo lasciato scoperto il 118: abbiamo tante ambulanze nel parco auto, abbiamo usato un mezzo che era fermo dopo aver ricevuto il consenso dei superiori. Il 118 è stato garantito, sarebbe folle il contrario». Basterà a placare i ruggiti dei feroci leoni da tastiera, signori incontrastati della savana di facebook?