"Non si può più morire per il lavoro, fermiamo le stragi"

Maggiori controlli, prevenzione e rispetto per la dignità umana. L'appello del 1° maggio da Lioni

Un messaggio forte e all’insegna dell’unità quello che parte dalle aree interne della provincia di Avellino nella ricorrenza del primo maggio...

Lioni.  

 

di Gianni Vigoroso

“La tragedia del terremoto dell’ottanta poteva segnare uno sviluppo importante per il territorio dell’Alta Irpinia ma così non è stato, oggi no è altro che un cratere vuoto e deserto.” E’ il grido di allarme che arriva da Lioni, uno dei luoghi simbolo delle aree interne della Campania.

“Come Ggil e Cisl e Uil abbiamo scelto questa parte del territorio della provincia di Avellino – afferma Franco Fiordellisi – con l’auspicio che possa risorgere attraverso uno sviluppo sostenibile, senza tralasciare naturalmente il tema delicato della sicurezza sul lavoro.”

Tantissime le vertenze che riguardano il territorio, tra le più importanti purtroppo non ancora risolte, l’ex Irisbus di Valle Ufita alle prese con una situazione ancora incerta e piena di insidie.

“Il mondo del lavoro ha bisogno di alzare la voce in questo paese – ha affermato Mario Melchionna Cisl Irpinia Sannio - dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati, delle donne e degli immigrati, la politica non se ne occupa. E’ rimasto solo il sindacato confederale, in campo. Manifestiamo per il lavoro che non c’è. Vogliamo occupazione ma soprattutto sicurezza. Non si può più morire per il lavoro. Maggiori controlli, prevenzione e rispetto per la dignità umana."

Un messaggio dunque forte e all’insegna dell’unità quello che parte dalle aree interne della provincia di Avellino.

Per Luigi Simeone Uil Avellino Benevento: “Il Sud è determinante. E’ da qui che riparte il paese. La scelta di Lioni significa per noi, l’abbandono delle aree interne, con la riduzione dei servizi e lo spopolamento. Ogni anno l’Irpinia perde 2500 residenti, ciò significa che nel giro di 20 anni, noi perderemo la metà dei paesi che occupano, come almeno 2000 persone. Questo è un allarme sociale e con la gestione ordinaria dei fondi, avanti non si va.”

Protesta simbolo della giornata del primo maggio, quella portata avanti dagli operai Aias. Così Marco D'Acunto segretario generale della Fp Cgil di Avellino:

"Lottiamo in una terra, quella dell'Irpinia martoriata dalla malapolitica, dal disinteresse. I lavoratori dell'Aias hanno dimostrato che c'è sempre una liberazione da poter fare, un riscatto da poter mettere in atto, la possibilità di poter rialzare la testa. Siamo qui a Lioni, per raccontare questa esperienza e far si che il simbolo di questa iniziativa che abbiamo messo in campo in otto giorni, possa diventare un'occasione di riscatto per l'intero territorio."