di Gianni Vigoroso
Un cielo grigio e tristissimo, il vento che taglia la faccia fino ad asciugare le lacrime, la gente che arriva in silenzio, per Antonio, da ogni angolo del paese. Due vigili urbani schierati in strada, è ininterrotto il flusso delle auto. Il sacrestano è davanti al sagrato ad attendere un segnale, guarda le lancette dell'orologio e invita gli anziani a ripararsi dal freddo e a prendere posto. Mancano pochi minuti alle quindici quando dalla chiesa madre del convento francescano i rintocchi delle campane scandiscono il saluto dell'intera comunità.
Le persone guidate dal parroco Padre Giuseppe Falzarano, accompagnano a piedi, recitando il rosario, da contrada Sant'Elia, la salma del 31enne morto tragicamente venerdì scorso, in un terribile incidente stradale a Melfi lungo la statale Bradanica. La prima tappa è stata, per volere della famiglia, la sua abitazione. Una chiesa gremita accoglie la salma di Antonio Paradiso, un applauso scrosciante riempie il tragitto del feretro verso l'altare. In molti restano fuori.
Una folla enorme. Tutto il paese è intorno a questa sfortunata famiglia a manifestare il proprio affetto, il proprio calore. Il dolore dei genitori Giuseppe e Reparata e della sorella Gina è indescrivibile ma composto. Sembrano essere ancora increduli.
Tutto il paese è fermo. Il sindaco Raffaele Fabiano ha proclamato il lutto cittadino invitando la popolazione, le organizzazioni sociali, culturali e produttive ad esprimere il dolore dei casalboresi e l’abbraccio di un’intera comunità.
"Non è la prima volta che piangiamo la morte di un giovane qui a Casalbore - ci dice una mamma - ma questa è una sciagura grande che si potrà mai dimenticare e cancellare dalla mente. Antonio come tanti nostri figli e nipoti si stava recando a lavoro: una vita di sacrifici la sua, un dolore che resta per sempre e che niente e nessuno potrà mai alleviare."