In Italia è proibito ‘Venerdì’, in Nuova Zelanda ‘Lucifero’ e in Svezia ‘Ikea’: viaggio tra i divieti che impediscono di dare epiteti astrusi ai figli.
Ecco come non si può chiamare un bambini. Nomi vietati, per legge, in Italia. Otto regole. Otto nomi che non vanno attribuiti come previsto dalla legge italiana. Insomma, la legge stabilisce precisi divieti ai nomi che possono essere dati ai bambini nati nel nostro paese. Altre regole disciplinano la scelta in altri paesi.
Sono vietati i nomi ridicoli o vergognosi e quelli stranieri devono essere espressi in lettere dell’alfabeto italiano, incluse le lettere J, K, X, Y, W. Vietati anche i nomi geografici eccetto Italia, Europa o America, mentre è concesso Asia. Nel 2008 il giudice ha vietato ad una coppia di chiamare il figlio 'Venerdì', come il giorno della settimana e uno dei personaggi del romanzo 'Robinson Crusoe' di Daniel Defoe, mentre a Torino è stato respinto il nome 'Andrea' per una bambina perché considerato prettamente maschile.
Emblematico è stato il caso genovese che ha visto una mamma e un papà scegliere di chiamare loro figlio Venerdì. Un nome inammissibile, secondo la magistratura, in quanto legato alla sfortuna e ad eventi funesti, oltre che ad essere un giorno della settimana.
Su fanpage ricordato l'elenco delle otto categoria di nomi vietate in Italia.
1) Nomi del papà o dei fratelli: per evitare confusioni tra le varie identità, in Italia un bambino non può avere lo stesso nome del padre, della madre, dei fratelli o delle sorelle viventi. Vietata, per esempio, una dicitura che è molto comune anche negli Stati Uniti o in Brasile: quella di avere lo stesso nome del papà con la dicitura 'Junior'.
2) Cognome al posto del nome: anche qui, viene posto un limite per evitare equivoci di identità.
3) Nomi ridicoli: sono assolutamente vietati i nomi che rimandano a soprannomi o a ingiurie, handicap o disgrazie. La novità, rispetto agli anni passati, è che l'anagrafe può respingere l'abbinamento di nome e cognome che se combinati possono suscitare ilarità.
4) Nomi di personaggi storici: severamente vietate le combinazioni come 'Adolf Hitler', 'Benito Mussolini', 'Josif Vissarionovich Stalin' e 'Osama Bin Laden'. Il motivo è che anche questi nomi potrebbero creare vergogna e derisione nel piccolo.
5) Nomi della letteratura: per lo stesso motivo dei personaggi storici, non è possibile chiamare i proprio figli 'Conte Dracula', 'Madame Bovary', 'Moby Dick' o 'Grande Gatsby'. Questa interpretazione potrebbe essere estesa anche ai personaggi del cinema e non solo: potete anche chiamare i vostri figli 'Erin Brockovich', 'Hannibal Lecter', 'Joey Tribbiani', 'Laura Palmer', 'Stanis Larochelle' o 'Walter White', difficilmente l'anagrafe accetterà queste soluzioni.
6) Nomi di fantasia: ci sono dei limiti anche a questo, per evitare ad esempio che i bambini possano chiamarsi 'Doraemon', 'Bender', o 'Pollon'.
7) Nomi non corrispondenti al sesso del bambino: ovviamente, è vietato dare un nome femminile ad un maschietto e viceversa. Fanno eccezione alcuni nomi ambivalenti: Andrea, che in altre lingue è utilizzato generalmente come nome di sesso femminile, è quello più comune in italiano.
8) Più di tre nomi: molti genitori, accanto al primo nome, vorrebbero omaggiare il ricordo dei loro parenti (solitamente i nonni o i bisnonni). Non va dimenticato però che è possibile dare al bambino un massimo di tre nomi: gli altri non avranno alcun valore legale.