S.Angelo L. Centro Sprar, si parla di bilanci e prospettive

Il centro altirpino conquista il primato per best practice e diventa un modello da esportare

Sant'Angelo dei Lombardi.  

Sabato 18 aprile alle ore 19.30 presso il Centro Sociale "Don Bruno Mariani" l'associazione "Irpinia 2000", di concerto con il Comune di Sant'Angelo dei Lombardi, il Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e il Ministero dell'Interno, promuove il convegno "Progetto Sprar 2014-2016: bilanci e prospettive ad un anno dall'attività". Un'occasione per presentare alla cittadinanza il progetto relativo all'istituzione del Centro Sprar deputato all'accogienza dei richiedenti asilo, documentato attraverso la diffusione di una brochure illustrativa e di una serie di interventi che si alterneranno al tavolo. Ad inaugurare i lavori, infatti, sarà il presidente dell'associazione "Irpinia 2000 onlus" Giancarlo Cetta, che introdurrà le testimonianze degli ospiti, e le relazioni della coordinatrice del centro Antonella Antoniello, del Parroco di Sant'Angelo Don Piero Fulchini, e del sindaco Rosanna Repole. 

Da un rapporto redatto a seguito di verifica da parte del tutor regionale del servizio centrale per conto del Ministero, è stato rilevato che il centro di Sant’Angelo ha conquistato il primato per best practice e metodologia applicata tale da essere modello esportabile ad altre realtà similari.

Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che – per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, accedono al fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo. Il Comune di Sant’Angelo dei Lombardi ha scelto di aderire non solo al bando predisposto dal Ministero degli Interni, quanto al dettato della Convenzione di Ginevra, per contribuire a costruire e a rafforzare una cultura dell'accoglienza presso la comunità e favorire la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico di quanti sbarcano sulle coste Italiane in cerca di fortuna. 

Il centro di accoglienza cittadino è stato realizzato grazie all’approvazione di un progetto triennale   (2014/2016) presentato dal Comune stesso, che ha concorso al bando ministeriale garantendo una quota di cofinanziamento pari al 20 cento (euro 50.056,42) dell’importo totale (euro 248.416,67). Una quota, che il Comune garantisce attraverso la semplice messa a disposizione delle risorse immateriali, vale a dire immobili e risorse umane. Si tratta delle cosiddette “spese virtuali” che pur non essendo spese effettivamente sostenute, riguardano esclusivamente il cofinanziamento e sono costituite da valorizzazione di beni o servizi che non costituiscono costi reali. 

Le risorse per le annualità 2014, 2015 e 2016 sono gestite dal Ministero degli Interni, attraverso un meccanismo che coinvolge l’Ente Locale e la cooperativa deputata alla gestione.

Il progetto di finanziamento prevedeva l’accoglienza di massimo 15 persone oltre la disponibilità ad accoglierne aggiuntivi in misura pari al 100%; in corso di gestione, vista l’emergenza, il Comune di Sant’Angelo ha risposto ad una ulteriore richiesta di ampliamento del Ministero in misura pari a 10 unità.

Attualmente sono quaranta in tutto gli ospiti presi in carico dal centro, provenienti dal Pakistan, Nigeria, Mali, Afghanistan, Senegal e Costa D’Avorio. A questi si aggiungeranno ulteriori 10 presenze così come previsto dalla circolare ministeriale del febbraio 2015.