"Ho una bambina con le convulsioni e sta in una casa umida, non è possibile. Io chiedo solo giustizia per mia figlia e basta. Non è giusto."
Il pianto disperato di Anna La Nera ha commosso tutti, ma non le istituzioni che restano ancora assenti Intorno a lei vi è ora la solidarietà delle 24 famiglie che entro Pasqua, così come assicurato ieri a Palazzo di Città, salvo ulteriori colpi di scena, dovrebbero avere le chiavi degli alloggi tanto attesi, nel Rione Martiri e Borgo San Domenico. La speranza è che in concomitanza a queste assegnazioni, si possa trovare una soluzione anche per Anna, che attualmente vive in un sotterraneo di via Parzanese squallido tra muffa, infiltrazioni d'acqua e umidità. Un inverno terribile, più volte ammalata per via delle condizioni disumane in cui è costretta a vivere, tra l'indifferenza più totale delle istituzioni.
Ha protestato per diversi giorni seduta su un divano all'ingresso del Municipio, ha portato alla luce illegalità che continuano a verificarsi. Ma solo lei è stata sbattuta fuori da uno degli alloggi di Borgo San Domenico, mentre per gli altri tutto è filato liscio, con al massimo una denuncia a carico.
Anna scrisse anche una lettera a tutto il consiglio comunale rappresentando il suo dramma. L'amministrazione comunale mai come quest'anno è composta anche da più donne. Nessuna di loro ha espresso una sola parola in sua difesa.
"Più volte ho avuto anche pensieri brutti nella mente, ma è mia figlia a darmi la forza di non mollare. Vado avanti solo per lei, con la speranza che qualcuno possa aiutarmi. Non voglio sussidi, ma solo una casa degna di essere chiamata tale. Poi saprò rimboccarmi le maniche, trovarmi il lavoro e vivire dignitosamente. Spero che possa finire presto questo mio calvario"
Un appello viene rivolto anche alla Consigliera di Parità della Regione Campania Domenica Marianna Lomazzo, affinche possa interessarsi di questa vicenda. E conoscendo bene la grande sensibilità umana e la sua professionalità siamo certi che non mancherà un suo interessamento a questa triste vicenda.
Gianni Vigoroso